INTER VENTOLA - Nicola Ventola, ex enfant prodige del calcio italiano ed ex giocatore nerazzurro, è intervenuto nella nota trasmissione #CasaSkySport. Ecco le sue dichiarazioni, tra aneddoti e qualche amara considerazione sui sui tanti infortuni.
"Io sono da solo e in tanti stanno vivendo questo momento come me, in solitudine. Non vedo mio figlio da due mesi e mi manca, ma sono cose che dobbiamo accettare. Poi ripartiremo con tutto quello che avevamo e con più valori".
"Sono arrivato in un’Inter che faceva sognare, ma Baggio e Ronaldo facevano sognare il mondo. Erano conosciutissimi e ho avuto l’onore di giocare con loro. In alcune partite mi facevano calciare i calci di punizione perché avevo un calcio forte e ho fatto un gol in Champions. Sono orgoglioso di questo. Le mie caratteristiche erano quelle di un calciatore potente, arrivavo sulla palla prima di tutti. Ma avendo avuto molti infortuni, con nove operazioni, perdi elasticità e tante caratteristiche. Per questo la mia carriera non è stata più a livelli top. Questo è quello che mi è successo ma non ho rimpianti perché ho sempre guardato a tutto in maniera positiva. A 24 anni non mi voleva operare nessuno in Italia. Mi sono dovuto far operare in Colorado, negli USA. Sono contento di quello che ho fatto. Ma il destino è quello".
"Quel gol è nato per gioco in allenamento, la mattina prima. C’erano Baggio e Ronaldo e Ronie si divertiva a passarmela col tacco. E in partita mi ha detto: “Lo facciamo?”. Ho risposto: “Per favore, siamo in CL, non facciamo figuracce”. Ma parte il missile con il gol. Non ho capito niente, avevo venti anni, la mia prima partita in Coppa, non ho esultato e sono corso verso i tifosi. Un’emozione incredibile".
"Mi piaceva tantissimo Boksic: era fortissimo.Tecnico, veloce, acrobazie. Mi ha fatto sognare. In chi mi rivedo? Un po’ in Belotti perché si sacrifica tanto. Fa più gol di me. Ma attacca la profondità, sa tenere palla, gioca per la squadra, rischia molte volte".