UFFICIALE CONI, FIGC e Lega Calcio scrivono allo Stato: "Accelerare l'iter per la costruzione dei nuovi stadi"

19 Dicembre 2020
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Redazione NR
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LETTERA CONI FIGC LEGA CALCIO - Il mondo del calcio e dello sport in generale si mobilita a favore della costruzione di nuovi impianti idonei ad ospitare, con tutte le relative norme di sicurezza, gli avvenimenti sportivi che tanto appassionano gli italiani. Questo è l'intento contenuto nella lettera che CONI, FIGC e Lega Calcio hanno inviato al Governo chiedendo di porre una maggiore attenzione sulla questione impianti e sui dilatati tempi di realizzazione degli stessi. L'accento è posto soprattutto sui vincoli burocratici, che in Italia sono fino a tre volte maggiori che nel resto d'Europa. Ecco, schematizzate, le istanze poste dai vertici istituzionali dello sport italiano (riportiamo le info contenute in una nota sul sito ufficiale dell'Inter).

La lettera di CONI, FIGC e Lega Calcio al Governo

Questa mattina i Presidenti di Coni, Figc e Lega Serie A hanno inviato una lettera al Presidente Conte e ai Ministri Gualtieri, Spadafora e Franceschini nella quale si evidenzia il difficile momento che sta vivendo il calcio italiano e lo stato di arretratezza delle infrastrutture sportive del nostro Paese rispetto al contesto europeo. La comunicazione al Presidente Conte propone le azioni ritenute fondamentali per avviare le necessarie opere di rinnovamento degli stadi in Italia, senza che vi sia alcuna richiesta di fondi per questi interventi, che invece servono proprio per ridurre le barriere agli investimenti privati.

In particolare, si ritiene necessario attivare tempestivamente un confronto con il Governo per:

- ridurre il numero di autorità competenti coinvolte nel processo autorizzativo, attualmente 6, allineandoci alle best practice di mercato (e.g. Germania, dove vengono coinvolte 1/2 autorità a seconda dei casi);

- comprimere il numero di fasi previste dall’ iter autorizzativo, attualmente 7, avvicinandoci alle best practice europee (e.g. Germania, 2 fasi) o alla media europea (5 fasi);

- rimuovere i vincoli legislativi relativi alla destinazione d’uso delle strutture. In particolare per quanto riguarda il divieto ex-ante di prevedere opere residenziali (limite presente esclusivamente in Italia).

Clicca qui per il contenuto integrale della lettera.

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