THURAM INTER - Marcus Thuram, attaccante e numero 9 dell'Inter, è stato ospite di Andrea Ranocchia nel suo nuovo podcast, Frog Talks. Molti gli anedotti raccontati dal classe 1997 francese, che è alla sua prima esperienza assoluta in Italia.
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"Meno male che in quella partita era vuoto (partita giocata durante l'emergenza Covid, ndr), non avremmo mai fatto 2-2. Se fosse stato pieno sarebbe finita diversamente. Uno stadio incredibile, giocare la prima partita col Monza mi ha dato un'emozione incredibile".
"C'era la conferenza stampa il giorno prima della partita. Ero stato scelto io per andare con il mister e avevamo le mascherine, che non potevo togliere. Mi chiedono il passaporto e non ce l'ho, gli dico che sono Marcus Thuram e gli addetti alla sicurezza dello stadio non mi credono. Allora sono andato su Google, mi sono cercato e gli ho fatto vedere. Ho dovuto togliere la mascherina, mi ha riconosciuto e sono entrato. Sommer? Lui aveva il passaporto invece".
"Non mi ha mai messo pressione adosso. Inizialmente non voleva che giocassi a calcio, a 12-13 anni si è arreso perché ero bravo e allora ha iniziato ad aiutarmi e darmi consigli: è molto severo, non mi dice mai quando ho fatto bene e non mi riempie di complimenti. Forse è proprio questo che mi ha aiutato a crescere ed imparare".