Stankovic: "Umiltà e orgoglio. C'è un detto serbo che mi rappresenta"

8 Febbraio 2023
- di
Simone Togna
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Tempo di lettura: 2 minuti

STANKOVIC DETTO SERBO RAPPRESENTA - L'allenatore della Samp, ai microfoni di DAZN: "Non vedo l'ora di dare una gioia ai tifosi blucerchiati".

Stankovic: "Lavoro per trovare soluzioni"

"Posso solo togliermi il cappello davanti ai tifosi della Samp. Non vedo l'ora che arrivi il primo gol al Ferraris e la prima vittoria in campionato da tecnico, è il minimo che devo loro. Sto lavorando per trovare le soluzioni, non mi metto a piangere disperato. Cerco di difendere con orgoglio la fortezza".

Stankovic su Mourinho

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LaPresse

"Ero un generoso, stavo bene in qualsiasi ruolo. Da piccolo giocavo centravanti, poi mi hanno spostato da libero, che era quello che menava dietro il marcatore. A te ne ho date poche (a Pazzini, l'autore dell'intervista, ndr), quelle giuste. Ti ricordi quel rosso... Avevo piedi discreti, ma con una testa bella tosta e polmoni importanti. Non avevo paura, con Mourinho sono riuscito a dare un 30% in più, come sia riuscito a tirarmelo fuori non lo so, schiacciando i tasti giusti, svegliando cose dentro di me che non pensavo di avere. Sono cambiato come uomo". 

Il saper calciare la palla

"La stella della Stella Rossa, Sekularac, mi ha insegnato a calciare girando il piede, che pian piano è diventato un marchio di fabbrica. Quando esce dal piede capisco subito se il tiro va in porta o meno".

Stankovic sui suoi Samp-Inter

"Qui abbiamo perso 1-0, vinto di misura, pareggiato. La Samp, dove sono cresciuto, è sempre stato considerato un club importante perché qui c'erano Boskov, Vialli. Mancini, la generazione che ha perso sfortunatamente una finale di Champions. La cultura della Serbia è stata portata in blucerchiato da Boskov, Jugovic e Mihajlovic". 

Stankovic: "Umiltà e orgoglio. C'è un detto serbo che mi rappresenta"

"I giocatori li rispetto ancora di più, non nascondo che la situazione non è felice. Loro cercano ogni partita di dare tutto se stessi, qualcuno anche oltre le sue possibilità. Io chiedo umiltà e orgoglio, di uscire a testa alta dal campo. C'è un detto serbo: c'è qualcuno che molla, altri no quando sanno che è difficile. Io appartengo al secondo gruppo, riesco a trasmettere il coraggio perché dico sempre la verità, sono diretto. Sto lavorando per dare una gioia, non voglio pentirmi di non aver dato tutto".

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