SERIE A LEGA GOVERNO – Ampio spazio, nelle prime pagine dei quotidiani sportivi, allo scontro in atto tra la Lega Serie A, rappresentativa dei club, ed il Governo centrale, identificato, nel suo primo referente per il calcio, col Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. L’incertezza che regna sulla possibile ripresa delle competizioni – in un contesto in cui anche gli allenamenti dal 18 maggio sarebbero sub judice, ha prodotto una vera e propria rivolta dei vertici del calcio. L’ANSA riferisce che La Lega Serie A considera il 14 giugno l’ultima data utile per far ripartire il campionato, e che i club vogliono 4 settimane per rimettere in condizione i calciatori. Ma non solo. Filtrano indiscrezioni su un presunto accordo disatteso che era stato già raggiunto dal Governo, ma poi da quest’ultimo disatteso. Vediamo la situazione.
Dopo il consiglio informale di Lega, in cui è emersa delusione per un Dpcm in cui non sono previste le date di ripartenza del calcio, è emersa la notizia che al governo erano state chieste due date, quella per la ripartenza degli allenamenti e quella per il campionato, e che è stato disatteso un accordo politico raggiunto nei giorni scorsi. Fra i dirigenti dei club circola stupore anche per l’intervento odierno del Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. Oltretutto serpeggia il timore che non arrivi l’ultima rata dei pagamenti delle pay-tv, prevista per il primo maggio. In quel caso, sostiene sempre l’ANSA citando fonti della Lega, verrà dato mandato ai legali di recuperare le somme.