SERIE A DE SIERVO - Aprire o meno gli stadi a più di mille tifosi. È questo l'enigma su cui si interrogano la Lega e il Governo per il futuro del calcio e dello sport in generale. A parlare della presenza del pubblico negli stadi è stato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ai microfoni di Radio 1.
"Il Cts ha detto no al 25% del pubblico allo stadio? Io credo che si voglia andare tutti sulla stessa onda. Possiamo anche iniziare da meno del 25% e piano piano salire. Dobbiamo farlo. Il calcio non deve essere privilegiato ma neppure danneggiato rispetto alle altre attività del Paese. Sono stato a vedere la Supercoppa Europea e c’erano 16000 persone. Loro hanno usato protocolli meno severi ma sono riusciti a controllare tutto molto bene. Penso che lo stesso possa accadere da noi in Italia. Il 25% non deve essere un obbligo subito e a seconda della curva della pandemia si deve iniziare a pensare ad aumentare i 1000 tifosi".
"Il calcio è un’industria per tutto il Paese. Non solo la Serie A ma i danni della pandemia si riflettono anche sul calcio delle serie minori. L’impatto del Coronavirus è stato devastante. La Serie A ottiene 1 miliardo e 400 milioni circa di guadagni ma le spese sono praticamente le stesse. Ecco, con la pandemia tutto questo è diventato pesante perché senza sponsor e introiti da botteghino il sistema rischia il collasso".