SAN SIRO NUOVO STADIO INTER MILAN INCHIESTA - La vendita dello stadio di San Siro da parte del Comune di Milano ai club di Inter e Milan finisce sotto la lente della magistratura. La Procura di Milano, guidata dal procuratore Marcello Viola, ha avviato un’indagine esplorativa per verificare se l’operazione possa arrecare un danno alle casse pubbliche. Il fascicolo, iscritto a modello 45 (atti non costituenti reato), non vede al momento indagati, ma punta a chiarire la congruità economica della cessione.
Secondo i termini della vendita, il Comune ha fissato il prezzo dello stadio a circa 72 milioni di euro, con un’ulteriore valutazione dell’area circostante pari a 124 milioni. Tuttavia, il Comune prevede uno sconto di 80 milioni a carico delle casse pubbliche per la demolizione dell’impianto e le bonifiche necessarie. Questa decisione ha sollevato perplessità e critiche, con il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi, che ha definito la cifra “assolutamente inadeguata”. “Con lo sconto di 80 milioni, San Siro viene praticamente regalato”, ha dichiarato Monguzzi.
Il presidente del comitato "Sì Meazza", Luigi Corbani, ha espresso ai microfoni de Il Giorno ulteriori perplessità: “Dal 2000 al 2024 lo stadio ha generato 260 milioni di euro di ricavi. Cederlo per 72 milioni è una svalutazione evidente. Non ci sono motivi validi per demolire il Meazza, che tra un anno ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi”. Corbani ha proposto una ristrutturazione dell’impianto, che includa una copertura per ridurre l’impatto acustico.
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha commentato l’apertura del fascicolo in modo netto: “Si tratta di un atto dovuto. La valutazione dello stadio è stata affidata all’Agenzia delle Entrate, che è un organismo dello Stato. Non vedo chi altro potesse farla, forse la NASA?”. Sala ha inoltre smentito categoricamente l’utilizzo di denaro pubblico per la demolizione o la ristrutturazione di San Siro: “Non esiste alcuna possibilità che il Comune spenda soldi pubblici per questi lavori”.
Il primo cittadino ha poi puntato il dito contro coloro che si oppongono al progetto, definendoli “il partito dei signori del no”, e ha confermato che il bando per la vendita andrà avanti. “Se i milanesi tra due anni preferiranno un sindaco che ha paura di prendere decisioni, sarà un loro problema. Noi andiamo avanti”.
Nonostante le polemiche, Milan e Inter continuano a guardare avanti. Dopo la presentazione del progetto di acquisizione dello stadio e delle aree limitrofe, i due club puntano a inaugurare il nuovo impianto entro il 2030. La volontà delle società è chiara: dotarsi di una struttura moderna, capace di generare introiti attraverso il modello americano degli stadi multifunzionali, con aree dedicate all’intrattenimento e agli sponsor. Tuttavia, il dibattito sulla demolizione del Meazza e la trasparenza dell’operazione è destinato a proseguire nei prossimi mesi.