PAROLO - Marco Parolo ha parlato a Gazzetta.it. "Simone Inzaghi? Bastava guardarlo in faccia per capire che quelle sette partite erano una questione di vita o di morte. Vive d’istinto, ma quel giorno ce l’aveva scritto in faccia: ‘io sarò l’allenatore della Lazio’. Ricordo la prima a Palermo: 3-0 per noi. Era così contento che non so spiegare. Poi la Fiorentina all’ultimo turno: gara ininfluente, perdiamo 4-2, era l’addio di Klose. Alcuni di noi avevano già la testa all’Europeo. Lui la sentiva come un Mondiale e ci rimase male. Questo per farle capire che tipo è”.
“Giusto cambiare panchina? Per me sì. Il rapporto con i giocatori era diventato così totale che ormai sapeva tutto di loro. Come sarebbe andata, come avrebbe giocato, come avrebbero segnato. Cosa vuoi di più? Ormai il ciclo a Roma era finito. Un allenatore così istintivo aveva bisogno di una nuova scossa”