MORATTI INTER PORTO INTERVISTA - L’Inter fa questa sera il suo debutto nella sfida di andata degli ottavi di Champions League per la stagione 2022/2023. In attesa del match Massimo Moratti ha parlato in un’intervista dell’Inter del Triplete e della sfida imminente con il Porto.
“Loro sono una squadra tosta e organizzata. Magari non di nome, ma fastidiosa da affrontare. Eliminarli non suonerebbe come un’impresa, invece lo sarebbe. E sarebbe un ottimo biglietto da visita per fare strada anche dopo.
Sì, la rosa è forte ed esperta. Non vedo squadre imbattibili e se passiamo il turno possiamo prendere convinzione. In fondo è successo anche nel 2010, dopo avere eliminato il Chelsea agli ottavi.
Contro il Porto se la squadra avrà la stessa rabbia vista contro Napoli e Milan, è la favorita”.
"Sapere che l’Inter è stata l'ultima italiana a vincere mi inorgoglisce, ma la vita va avanti e spero che la tendenza recente del nostro calcio si inverta. Questa poi è una stagione anomala, senza avversari imbattibili, e anche Milan e Napoli possono fare strada.
Inzaghi negli scontri diretti ci sa fare. L’anno scorso abbiamo giocato alla pari con il vero Liverpool e quattro mesi fa abbiamo eliminato il Barcellona nei gironi”.
“Premesso che questo Napoli si sta dimostrando super, ogni allenatore ha le sue caratteristiche. Di Conte si diceva che era ossessivo, ma intanto ha portato lo scudetto. Con Inzaghi la squadra è più libera di esprimersi, ma ha troppi alti e bassi”.
“Lautaro. Attaccante incredibile, che segna, lotta ed è decisivo. Uno di quelli che si abbinano ad una formazione per tutta la vita.
“Con il Romelu di due stagioni fa l’Inter avrebbe messo ben altra pressione al Napoli. Per noi fu determinante ed è stato ripreso perché ritenuto tale. Gli infortuni l’hanno frenato e per uno col suo fisico stare bene è ancora più importante che per altri.
La buona volontà però c’è tutta, nel primo spezzone di gara fa un gran lavoro, poi cala. Per fortuna Dzeko a quasi 37 anni si è confermato professionista esemplare e di intelligenza superiore.
Chi mi ha colpito di più? Dico Calhanoglu. Perché stile e classe erano noti, ma davanti alla difesa al posto di Brozovic ci sta mettendo una grinta e una continuità che non mi sarei aspettato”.