
In esclusiva per il Matchday Programme dell’Inter, Henrikh Mkhitaryan si racconta tra ricordi d’infanzia, insegnamenti del calcio, stima per i compagni e attaccamento profondo al club nerazzurro.
"Il primo pallone me l’ha regalato a mio padre quando avevo quattro anni. Da quel momento il calcio non è mai uscito dalla mia vita. Da bambino giocavo più avanti e mi piaceva fare più gol possibili per cercare di imitarlo. Nella mia carriera ho sempre giocato al massimo, dal fischio iniziale alla fine della partita.
La cosa più importante che mi ha insegnato è non fermarsi ma andare sempre avanti e lavorare al massimo per realizzare i propri sogni".
"La tecnica di Marcus Thuram: è molto forte e nell’uno contro uno ha una potenza incredibile".
"Questa è la mia quarta stagione qui, l’Inter oggi è la mia vita, la mia seconda casa. Le mie tre Leggende? Ronaldo, Zanetti e Djorkaeff".
"Si, avrei potuto fare l’avvocato o lavorare nel campo dell’economia ma il calcio è arrivato presto nella mia vita ed è stato da subito un sogno che ho seguito con forza".