MORATTI INTER - Sono arrivate, puntualissime, anche le parole di Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, all'indomani della conquista matematica dello scudetto da parte dell'Inter. La dinastia Moratti è ricordata come quella che ha segnato gli anni più vincenti della storia interista. La prima stella, arrivata nel 1966, è stata conquistata sotto la direzione di suo padre, Angelo Moratti. Lo storico Triplete del 2010, sotto quella di Massimo Moratti. Ora, invece, il presidente della seconda stella è stato Steven Zhang, con cui Moratti ha affermato di avere avuto contatti.
L'ex presidente interista si è concesso ai microfoni di Sky Sport.
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"C'è grande soddisfazione per aver raggiunto un obiettivo importante come la seconda stella in un derby fuori casa, è qualcosa che rimane tutta la vita".
"Zhang avrei dovuto chiamarlo io, invece è stato lui a telefare a me per farmi i complimenti. Carinissimo, gentilissimo, educatissimo come sempre. Lui è il presente, le prospettive sono ottime per come sta impostando la squadra".
"Quello che impressiona è il gruppo, che fa sì che si sviluppi un gioco facile e bello da vedere, una musica ben fatta. Merito certamente dell'allenatore che ha saputo dare una buona tattica ma anche tenere il gruppo così unito, con lo stesso obiettivo: titolari e riserve".
"Dieci scudetti sono stati tutti sofferti e indimenticabili. Dopo la vittoria di Conte, si è pensato che ci fosse la possibilità di perseguire subito questo obiettivo. La capacità dei dirigenti è stata quella di ricomporre qualcosa di logico, quando ci sono state le cessioni. Poi c'è stato il lavoro di Inzaghi, è un inizio di ciclo interessante. Inzaghi inzialmente non l'avevo capito, ci sono stati momenti in cui pensavo non fosse all'altezza invece ha saputo resistere ai venti contrari riuscendo a costruire un bellissimo giocattolo".
"Lautaro Martinez è nella lista dei grandi centravanti della storia dell'Inter, che non sono pochi, ma stanno in due mani. Lui ha tutte le qualità e il carattere per stare lì. Da solo rappresenta qualcosa di molto importante e trascinante per la squadra. Ha un carattere forte e sicuro di sé".
"Dimarco è la personificazione dell'interismo, è proprio interista. Si vede e lo racconta lui. Poi a me piace molto Barella che è migliorato in tutto, è veloce, rapido con riflessi prontissimi e tiene molto bene il campo".
"Gli stadi sono pieni e partecipa tutta la famiglia, la gente ha voglia di stare insieme e questo aiuta molto la società nel suo insieme. Molto dipende anche dall'organizzazione delle stesse città che devono mettere i tifosi nelle condizioni di poter andare allo stadio".
"Per l'Inter, l'impatto di Thuram, è stato sorprendente. Si sapeva che era forte ma continua a stupire, è un giocatore forte fisicamente, simpatico e quindi benvoluto dai compagni. Questo aiuta la squadra e fa bene a lui che potrà togliersi grandi soddisfazioni in carriera".
"Tornare protagonista no, poter rivivere certi piaceri ci spero anche se senza ruolo ma perché sono tifoso e voglio bene alla squadra e agli interisti".