
INTER MAROTTA - Nel corso di un lungo intervento dal palco dell'evento "Le nuove sfide del settore: grandi eventi, investimenti e turismo sportivo" della RCS Academy, il presidente nerazzurro Giuseppe Marotta ha parlato di molteplici argomenti riguardanti la società interista. Argomenti cruciali del suo discorso sono stati l'importanza di Oaktree nella crescita strutturale dell'Inter ed il progetto per il nuovo stadio.
"In Italia siamo molto romantici perché siamo abituati a ricordare la stadio, ma il romanticismo deve andare di passo con la modernità e l'innovazione. Io sono entrato a San Siro per la prima volta nel 1966, a nove anni: in quel tempo ci si poteva spostare negli anelli, il primo anello era libero e aperto ed i tifosi si potevano spostare. Oggi sarebbe impossibile. Sicuramente l'innovazione è andata di pari passo con la modernità e la sicurezza. Wembley, che è un'icona come San Siro ed è qualcosa di storico, è stato battuto e non ci sono state tutte le polemiche che abbiamo avuto noi in questi anni".
"Dico innanzitutto menomale che ci sono i fondi americani. La competività delle nostre proprietà è garantita: Oaktree ha condiviso subito con il management italiano, che hanno mantenuto con intelligenza, e hanno fatto degli investimenti. Ci sono circa 2 miliardi in ballo. Ora stiamo ristrutturando la Pinetina, Interello. E abbiamo investito anche nel calciomercato andando a prendere giovani che alzano il profilo patrimoniale".
"Gli ultimi giocatori sono arrivati questa mattina. Lautaro Martinez è andato in Angola, mentre gli altri non so come stanno. Peccato che in manifestazioni come il derby abbiamo squadre condizionate da impegni per le Nazionali".