Marotta: "Con uno zoccolo duro di italiani scudetto più vicino"

21 Novembre 2023
- di
Redazione NR
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Marotta, AD del'Inter, ai microfoni dei giornalisti
Tempo di lettura: 2 minuti

MAROTTA INTER STADIO - Molto importante l'intervento che, quest'oggi, l'AD dell'Inter, Giuseppe Marotta ha tenuto, sul palco del DLA Piper Sport Forum. Tanti anche i temi trattati: dalla situazione societaria non propriamente idilliaca, al probabile addio a San Siro.

Le parole di Marotta sul possibile addio a San Siro

"Parliamo di un'icona della storia del calcio nazionale, di un luogo che ha dato tante soddisfazioni ai club e alla Nazionale. Tante parole vanno spese in positivo, poi è normale che se si parla di innovazione c'è anche il rendere gli stadi funzionali al calcio di oggi. Che non è solo un fenomeno sportivo e sociale, ma anche delle vere attività d'impresa e di business. Questo rappresenta uno degli strumenti fondamentali al fine di aumentare la redditività. San Siro è datato, e come tutte le cose datate ha lati positivi, quali il romanticismo, ma anche negativi: non si può nascondere che i club hanno tentato di valorizzare questo impianto, così come è giusto e doveroso guardarsi attorno".

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Sulle doti di un manager di successo

"Nelle caratteristiche di un manager moderno servono creatività e coraggio. Io ho avuto la fortuna di vivere l'evoluzione del mondo del calcio, ho potuto assistere alla trasformazione che ha portato un cambiamento: nei tempi passati l'obiettivo era vincere e poi ripianare le perdite, attraverso il modello del mecenatismo che non esiste più".

Su FPF e paletti economici imposti dalla UEFA

"Oggi siamo davanti al concetto di sostenibilità. L'ingresso del fairplay finanziario e del settlment agreement ha portato difficoltà a livello di gestione. Bisogna raggiungere l'obiettivo, non attraverso continue iniezioni di denaro, ma attraverso le opportunità che il mercato ti offre, tra cui sono compresi i parametri zero. Come il creare uno zoccolo duro di italiani: visto che l'obiettivo è vincere lo scudetto, creare uno zoccolo duro di italiani rende più facile vincere lo scudetto".

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Sulla Superlega

"Il tentativo della Superlega è nato soprattutto come una forma di grande difficoltà in cui erano tanti club. Era una reazione istintiva. È stato sbagliato momento e modo e l’abbiamo archiviata. Ma c’è tema di grande difficoltà, di un sistema in difficoltà perché c’è una grande contrazione finanziaria ed economica degli investitori. Parlavamo di modelli che sono cambiati, in Italia non ci sono più mecenati. Bisogna andare oltre e vedere i rimedi, a partire dalla competenza. Il core business deve essere quello calcistico e deve essere accompagnato dalla competenza. L’equazione che chi più spendi più vinci non funziona. È chiaro che aiuta, ma non è automatica".

Sulla scadenza del prestito Inter-Oaktree

"Devo dire che i nostri tifosi possono stare tranquilli, la famiglia Zhang ha a cuore le sorti del club nel rispetto della storia e dei tifosi. Ha dimostrato di avere profuso tanti investimenti, non è giusto si tirino fuori soldi ogni anno. la sostenibilità la puoi ottenere anche con un management coraggioso e creativo. Mai la famiglia Zhang abbandonerà l’Inter in difficoltà, siamo sereni sulle prospettive. Massimo rispetto per la famiglia Zhang, la garanzia di continuità c’è assolutamente".

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