LUCIO - Lucio ha parlato alla Gazzetta dello Sport. "L'Inter è in rifondazione, come normale che sia: quando vendi giocatori tanto importanti, cambi allenatore e filosofia, serve un po’ di tempo, ma già questo inizio ha detto che l’Inter c’è. È una squadra degna della storia del club e può vincere lo scudetto. Dzeko? Ho giocato contro di lui quando era al Wolfsburg e io al Bayern. Ricordo soprattutto i suoi movimenti: è completo, sa passare e tirare alla stessa maniera. Lukaku è più fisico e decisivo in area ma, per ragioni diverse, sono entrambi difficili da marcare. E pure Lautaro lo è: oltre a segnare tanto, pensa al bene della squadra. Gli ha fatto bene passare tempo con Milito".
"Sono andato alla Juve perché in quel momento l’Inter stava ricostruendo, altrimenti non avrei mai lasciato Milano: fui quasi obbligato dalle circostanze. non avevo persone attorno che potevano consigliarmi e non c’erano altre opzioni. A Torino, però, ho trovato il trio di difensori della nazionale italiana e non c’era spazio: non è stato un momento felice, non restano buoni ricordi, e anche per questo l’Inter resta il ”mio” club italiano. Tutto fa comunque esperienza e anche alla Juve mi sono fatto amici come Buffon, Pogba e Pirlo: mi accolsero tutti bene".