KALULU INTER MILAN INTERVISTA - Queste le parole di Pierre Kalulu, difensore del Milan, intervistato da StarCasinò in vista del prossimo derby di Coppa Italia contro l’Inter, in programma martedì, 19 aprile, alle ore 21 allo Stadio Meazza di San Siro.
“Il mio arrivo al Milan? Era un momento strano. Sapevo che c’erano grandi squadre interessate, poi ho visto il Milan… Ma quando mi hanno chiamato Maldini e Massara ho capito che forse il sogno poteva diventare una realtà. Chi mi ha accolto quando sono arrivato? Kessie e Bennacer. Con Ismael ho parlato prima di arrivare al Milan: quando arrivi dall’esterno, se hai un riferimento e un amico in comune è più facile, quindi ho parlato con lui. Kessie, Leao, Saelemaekers sono quelli che mi hanno aiutato di più”.
“Sarà una partita difficile, so che saranno i dettagli che faranno la differenza. Noi siamo pronti a tutto. Dzeko e Lautaro? Sono molto forti, dobbiamo difendere con tutta la squadra. Loro sono i più pericolosi”.
“Durante la mia carriera è sempre una domanda che mi hanno fatto gli allenatori. Io faccio tutto per essere forte e per giocare o terzino o centrale, l’importante è stare nell’11 iniziale. Le persone mi hanno detto che questa cosa è molto italiana, forse perché ho sempre fiducia in me stesso e dico che ho fatto di tutto per avere tutto questo. Quindi gioco senza pressioni e voglio farlo bene. Per me sono migliorato sull’aspetto mentale, concentrazione e la voglia di vincere sempre. Voglio dimostrare sempre di essere forte”.
“Il mister è vicino a noi, è una persona che ti aiuta sull’aspetto personale. Quando arrivi al Milan e sei giovane ti aiuta molto, per me sarà sempre un allenatore diverso dagli altri: lui mi ha fatto esordire è questo lo ricorderò per sempre”.
“La settimana per noi inizia da venerdì o sabato, guardo le due partite dei miei fratelli e poi la mia arriva dopo. Allora ho un più di pressione per loro che per me. Quando sei piccolo vuoi sempre fare come il tuo fratello più grande, perché è un esempio. Loro hanno vissuto le cose prima di me, quindi possono aiutarmi tanto e dirmi le cose prima che sbaglio. I miei genitori? Adesso per loro è normale, ma guardare le nostre partite è una cosa speciale. Spero che tutto vada bene. Papà e la mamma mi hanno aiutato, ma forse di più papà perché segue di più il calcio. Poi anche i fratelli, ma papà ha seguito la mia crescita”.
“Quando sei piccolo hai sempre il sogno di essere un calciatore, ma quando vedi tuo fratello giocare le partite più importanti capisci che vuoi fare il giocatore. Voglio fare di tutto per essere pronto per queste partite”.
“Ci spero di andare in Qatar. Quando arrivi al Milan gli obiettivi crescono. La Francia ha una grande squadra e tanti giocatori forti, ma questo è un obiettivo e per raggiungerlo devo giocare bene col Milan. Non bisogna avere limiti e lavorare per qualcosa di grande”.
“Osimhen è un attaccante forte, ma qualsiasi attaccante incontro, io devo stargli attaccato. Bisogna essere sempre concentrati: Victor era veloce ed era anche molto fisico”.
“Lui è sempre a Milanello. Con me parla e mi dà consigli, è una persona importante. Quando puoi imparare da questi giocatori sei sempre contento, è una cosa gratificante”.
“Con questo pubblico, sono stato contento. Poi qualche giocatore mi ha preso e abbiamo riso, ma è stata una bella sensazione”.
“Per me è la voglia di vincere e il lavoro. Abbiamo questo nella squadra, poi abbiamo anche la qualità. Quando sono arrivato siamo cresciuti molto”.