JULIO CESAR - L'ex portiere dell’Inter Julio Cesar ha aperto il libro dei ricordi su Discoradio: "Sono emozioni diverse rispetto alla Champions, ma essendo ancora legato all’Inter veder vincere lo Scudetto tante persone che lavorano nelle retrovie dopo undici anni mi porta una felicità incredibile. Anche i tifosi lo meritavano tanto".
"La finale di Champions? Tutti i giocatori sognano di giocarla, io non sapevo se avrei avuto un’altra possibilità e quindi portai con me 50-60 persone dal Brasile. Di cosa si parla negli spogliatoi? Di tutto, ma quello che succede lì, rimane lì. Per arrivare a vincere tutto quello che abbiamo vinto, quattordici titoli, serve uno spogliatoio molto forte. È stata una cosa bella e importante per tutti conoscere i compagni che avevi accanto. Io guardavo Zanetti e capivo subito quello che stava pensando o provando, eravamo una famiglia. Abbiamo ancora un gruppo che si chiama Triplete, c’è anche Mourinho e poi c’è Pandev che è l’unico che gioca ancora. Io non ho mai fatto una dieta, ma dovevo stare attento. Quello che mi faceva arrabbiare di più era vedere Zanetti che aveva un fisico pazzesco eppure mangiava tantissimo, aveva dei piatti di pasta così, mangiava tante fette di pane, non so come facesse. In Italia si fa molta fatica a tenersi in linea".