INTERVISTA JULIO CESAR - Quando si pensa al Triplete ci sono tanti nomi che sorgono nella mente dei tifosi interisti, uno di questi è Julio Cesar. L'ex esterno difensore è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per parlare della partita di oggi dei nerazzurri e del loro girone di Champions.
"Se avessimo perso quella sera contro la Dinamo, avremmo salutato la Champions, fuori da tutto. Era l’anno del Triplete, arrivammo a maggio in fondo a tutto. Ma la verità è che la prima finale la giocammo a novembre, quella sera. Andò bene, riuscimmo a vincere, da lì il sogno Champions restò più vivo che mai".
"Fu assolutamente decisiva. E credo sia giusto definirla una partita-svolta: è come se lo spogliatoio quella sera avesse fatto il pieno di fiducia. Capimmo che la strada era giusta, si poteva correre e sognare. Viceversa, non fosse andata bene, non so poi davvero cosa sarebbe successo nel resto della stagione. Quella sera la mentalità di quel gruppo uscì rafforzata, anche grazie a Mourinho: è un sentimento che ci ha accompagnato gara dopo gara in Europa, battendo tutte squadre campioni".
"C’era un’atmosfera molto tesa, sicuro. José è fatto così, sapeva che gruppo aveva in mano, è stato il suo punto forte: per l’Inter fu l’acquisto più importante di tutti, ha convinto noi giocatori a guardare nella stessa direzione. All’intervallo eravamo sotto. Ma l’allenatore ci spinse a credere nel successo. E così accadde".
Ah! Al 2-1 di Snejider fu un’esplosione, sapevamo il peso di quella rete. Ci siamo scatenati, Mou cominciò a scattare, non sapeva neppure lui dove andare. Sono stato io ad andare verso di lui, mi sono messo in mezzo, andava come un pazzo. Non ci fu bisogno di dirsi niente. Ma quella è una delle foto più belle della mia avventura con l’Inter".
"Questa è la seconda gara del girone, lascia ancora altro spazio per ulteriori match. Ma ho avuto la fortuna di essere a San Siro contro il Real Madrid: ho visto una squadra molto forte, che può passare il girone con minore ansia rispetto a noi".
"Non fatemi fare confronti di questo genere, non è giusto. Ho visto uno spirito di squadra fortissimo nell’Inter, questo conta più dei singoli. Credo che i tifosi possano stare tranquilli".
"Quando l’Inter ha venduto Lukaku, i tifosi erano molto preoccupati. Ma chi è nel calcio le cose le sa: Dzeko ha una personalità fortissima e Lautaro è un ragazzo talentuoso, con un margine di crescita incredibile. Possono regalare grandi gioie: no, non sono sorpreso".
"Se il livello è quello messo in mostra col Real, io ci credo: si può arrivare in finale, basta crederci. E in Italia non faccio paragoni tra una stagione e l’altra, tra la scorsa e l’attuale. Ma l’Inter ha proprio tutto, per rivincere ancora".