INTER19 SCUDETTO SCONCERTI - Il giorno dopo il tripudio di squadra, società e tifosi, è il momento dell'analisi giornalistica. Lo Scudetto dell'Inter, clamoroso per la sua affermazione netta, è infatti oggetto di analisi da parte degli addetti ai lavori. Una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano, Mario Sconcerti, ne ha parlato così nel suo editoriale sul Corriere della Sera.
"È uno Scudetto diverso. Perché è stato ottenuto senza avversari, infatti è arrivato presto, molte settimane fa. Diverso per le due uniche sconfitte che non arrivano nemmeno a macchiarlo. Perché l’Inter è rimasta una sola partita senza segnare gol, zero a zero a Udine, un momento fragile, quando sembrava che il Milan avesse preso il volo. Diverso perché è stato studiato a tavolino, pezzo su pezzo, senza dover cadere in un rimpianto. Se prendiamo l’Inter della prima giornata scopriamo che è la stessa di oggi, mancavano De Vrij e Skriniar infortunati. È uno scudetto diverso perché arriva dopo nove anni di dominio Juve. L’Inter è stata l’unica a farsi trovare pronta nel momento in cui la Juve ha chiuso la sua strada".
"È stato uno Scudetto diverso perché vinto in mezzo alle difficoltà dei proprietari. Non ricordo una situazione del genere. Qui è venuta in piena luce l’altra metà di Conte. Nella solitudine è diventato uomo di stato, ha smesso di sentire il rumore dei nemici e si è messo al centro di tutto. Nessuno si è accorto di niente. Il patto di spogliatoio ha retto fino in fondo. Non è normale nel calcio. È infine uno scudetto diverso perché non compie la strada, l’inizia. Conte sa bene che adesso c’è un inserimento in Europa da trovare. L’Inter non è una squadra facile da migliorare perché può avere bisogno solo di grandi giocatori. Penso però a un nome di qualità che sappia servire con sveltezza e fantasia la palla, che faccia anche rifiatare Brozovic dal dovere di cominciare l’azione. Uno alla De Paul".