Samuel: "Finale? Milan pericoloso. Lasciate stare Lautaro..."

6 Gennaio 2025
- di
Christian Gugliotta
Categorie:
Condividi:
Tempo di lettura: 2 minuti

INTER SAMUEL INTERVISTA - L'ex difensore nerazzurro Walter Samuel ha rilasciato un'intervista per l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Oltre a parlare dell'imminente finale di Supercoppa Italiana con il Milan, l'argentino si è soffermato sul momenti di Lautaro Martinez, spendendo parole su altri giocatori".

Inter, le parole di Walter Samuel

Su Lautaro

"Lasciate stare Lautaro... Si parla tanto di lui, anche troppo. Basta che sbagli una rete e sembra che sia successa chissà che tragedia... La preoccupazione, per fortuna, è più degli altri che sua. Lui è un ragazzo davvero d’oro: positivo, generoso, mette sempre davanti la squadra a se stesso. Potete immaginare quanto gli voglia bene io per tutte le gioie che mi ha dato, come argentino e come interista. È normale che per un attaccante sia importante metterla dentro e che, quando non succede, possa rimanerci un po’ male, ma non c’è il minimo pericolo o allarme".

La finale

"Sarà una partita difficile, il Milan è pericoloso, ha la spinta di un nuovo tecnico e questo è pur sempre un derby, anche se non si gioca a San Siro. L’Inter è, comunque, al livello delle più grandi e sta molto bene: contro l’Atalanta meritava di chiuderla già nel primo tempo. Detto questo, bisogna stare sempre con i piedi per terra perché ancora c’è metà stagione davanti. Di sicuro, Inzaghi ha una rosa buonissima e può lottare per tutte le competizioni, ma questo è il periodo in cui serve prudenza".

La difesa

"La squadra doveva solo mettersi a posto dopo la vittoria del campionato. Il valore dei giocatori, e soprattutto quello degli uomini, non cambia nel giro di qualche mese. Non dico che fosse normale prendere tanti gol, dico solo che ci poteva stare. Anche individualmente, l’Inter è poi cresciuta tantissimo: basti guardare il salto in avanti di Bisseck, De Vrij, Bastoni e si spiega tutto. Ma pure in questo caso bisogna tornare a Lautaro. Gli attaccanti come lui, e anche i compagni che a centrocampo corrono, sono i primi difensori. La fase difensiva funziona quando tutta la squadra lavora assieme. Il merito non è mai solo di noi centrali o di un grande portiere, ma dell’unità dell’orchestra. E l’Inter è proprio un’orchestra, dall’attacco alla difesa".

Bisseck in crescita: ci si rivede in qualcosa?

"Io mi rivedo poco nei difensori di adesso perché il mestiere è cambiato. Ciò che fanno i tre centrali dell’Inter è molto più difficile di quello che facevamo noi: loro si propongono, creano occasioni. In un certo senso, sono migliori, più completi. Pensate a cosa riesce a fare Bastoni con la palla: io non ce l’avrei mai fatta! Forse i difensori di oggi possono soffrire più di un tempo in alcune marcature, ma si spiega con il loro gioco più dispendioso. Tornando a Bisseck, dico solo che non mi ha sorpreso: andava aspettato e adesso cresce ogni partita. Non era facile trovare spazio in un reparto così strutturato, lì c’è anche Pavard che sa sempre cosa fare".

De Vrij

"Un difensore matura col tempo, l’età dopo i 30 anni a me è sempre piaciuta: non sei vecchio, il fisico regge, ma hai esperienza per aiutare gli altri ed essere un punto di riferimento".

Bastoni

"Tra i più moderni, il prototipo del nuovo centrale per come esce con la palla, senza perdere niente dietro. Saper fare queste cose insieme è impressionante. E’ uno dei migliori in Italia, se non il migliore".

Palacios

"Per Palacios vale lo stesso discorso di Bisseck. Pazienza e fiducia. L’ho visto già esordire, ha talento, ma c’è solo una persona che sa quando sarà giusto dargli spazio: si chiama Simone Inzaghi".

Seguici Su

Logo facebookLogo InstagramLogo X Twitter
Logo facebookLogo InstagramLogo X Twitter
Nerazzurrisiamonoi.it - Testata giornalistica - Tribunale di Roma - Iscrizione n.81/2020
chevron-down