Inter-Torino, la protesta della Curva Nord fuori da San Siro (VIDEO)

25 Agosto 2025
- di
Carlo Alberto Gamba
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La protesta della Curva Nord prima di Inter-Torino (25 agosto 2025)
Tempo di lettura: 3 minuti

INTER TORINO PROTESTA CURVA NORD - La Curva Nord presta fede alle proprie parole e manifesta il proprio disappunto a pochi istanti dalla sfida contro il Torino. I membri del tifo organizzato, infatti, diserteranno la sfida e non parteciperanno all'incontro. Di seguito sono riportate le immagini in diretta raccolte da Nerazzurrisiamonoi.it.

Inter Torino, la protesta della Curva Nord

"Eccoci qua. Una nuova stagione sta per cominciare. Mentre la nostra Inter si prepara a riprendere il cammino in campionato, noi, la sua gente, ci troviamo costretti ad affrontare un'altra annata all'insegna di abusi, divieti e restrizioni - si legge in una nota della Curva Nord -. La campagna abbonamenti si è rivelata un fallimento totale. Oltre all'ennesimo aumento ingiustificato dei prezzi, siamo stati colpiti dalle famigerate 'black list': decine di ragazzi appartenenti ai gruppi non hanno potuto rinnovare il proprio abbonamento, senza alcuna motivazione valida. Molti di loro (la maggioranza) sono incensurati, privi di qualsiasi pendenza legale. La loro unica 'colpa'? Seguire con costanza e passione la squadra, ovunque giochi, in casa e in trasferta, in Italia e in Europa. Persone che dedicano tempo, energie e denaro all'Inter, oggi escluse dal proprio posto allo stadio. Tutto questo viene ormai considerato normale. Dopo approfondite riflessioni e confronti interni, abbiamo deciso che è giunto il momento di cambiare rotta. La scorsa stagione ci siamo fatti in 4 per tenere in vita il tifo organizzato, arrivando persino a lottare per far entrare allo stadio una semplice bandiera nerazzurra. 

Volete uno stadio-teatro? TeneteveloDa oggi, i gruppi organizzati della Curva Nord rimarranno fuori dal Meazza fino a data da destinarsi. Lo faremo: Fino a quando tutti i nostri ragazzi non potranno tornare allo stadio come ogni altro tifoso. Fino a quando i nostri striscioni non torneranno in transenna. Fino a quando le nostre bandiere non torneranno a sventolare libere. Fino a quando le coreografie non potranno di nuovo colorare la nostra curva. Fino a quando San Siro non tornerà a essere uno stadio a misura d'uomo, e non un luogo blindato, ostaggio di repressioni e divieti. Fino a quando i prezzi dei biglietti non torneranno a essere accessibili e sostenibili per chiunque volesse assistere a una partita dell'Fc Internazionale. Non stiamo chiedendo privilegi. Chiediamo semplicemente quello che, in qualsiasi stadio d'Italia e d'Europa, è la normalità. Questa battaglia non è solo nostra. È una battaglia per il futuro di questa tifoseria. Per tutti quei bambini che oggi crescono in uno stadio freddo, senza colori, senza striscioni, senza il boato della curva, privati dell'emozione di una coreografia. Stiamo lottando affinché tutti possano vivere quell'esperienza unica che ha fatto innamorare intere generazioni di tifosi. Perché il tifo non è solo passione: è cultura, identità collettiva, è memoria da tramandare e custodire di generazione in generazione. Sarà una battaglia lunga, forse logorante. Solo con il sostegno dell'intero popolo interista potremo vincerla. Uno stadio senza tifo è la morte del calcio per come lo conosciamo tutti. Gli unici che possono combattere tutto questo siamo noi. Soli contro tutti: una costante nella storia del tifo interista. È giunto il momento di alzare la testa contro questo sistema repressivo e distorto, che penalizza chi ama la squadra con dedizione e spalanca le porte al tifoso occasionale. Il progetto è chiaro: soldi al posto della passione, burattini al posto dei tifosi. Siamo perfettamente consapevoli che, per molti, questa decisione di restare fuori dallo stadio possa apparire incomprensibile. Ma proprio a voi rivolgiamo un appello: non siate complici. Se comprendete anche solo in parte le nostre ragioni, non intonate cori, non sventolate bandiere, non esponete alcun vessillo nerazzurro. Invitiamo tutti i club, ennesime vittime della burocrazia di questo sistema marcio, a non esporre i propri striscioni. Un Meazza spoglio, grigio e silenzioso, farà molto più rumore di qualsiasi coro. 

Oggi tocca a noi...domani potrebbe toccare a voi. Lasciamo il Meazza privo del calore e della passione che lo hanno sempre reso unico. Chiaramente troveremo il modo di non far mancare il nostro supporto alla squadra e al mister che nulla c'entrano in questa situazione. Se proseguiremo su questa strada, non resterà nulla di ciò che rendeva San Siro il nostro fortino. Vogliamo indietro lo stadio infuocato che faceva tremare le gambe di chiunque ci mettesse piede. Tutti coloro che volessero unirsi a noi sono chiaramente i benvenuti. Aprite gli occhi prima che sia troppo tardi: restate fuori dal Meazza! L'appuntamento fisso sarà al Baretto prima di ogni partita. Li ci ritroveremo e rimarremo prima durante e dopo tutte le prossime partite".

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