INTER THURAM INTERVISTA - Marcus Thuram si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio. L'attaccante francese ha trattato diversi temi, dal rapporto con il compagno di nazionale Mbappé all'ambientamento una volta arrivato all'Inter.
“Mi piace molto prenderlo in giro, ogni volta che posso. Ci conosciamo da anni, dall’accademia di Clairefontaine: lui aveva 13 anni e io 14. Abbiamo un legame stupendo e questo rapporto è rimasto, lui però non può prendermi in giro perché io ho un anno in più. È un rapporto simile ai tempi della scuola”.
“Per me è più semplice giocare in un reparto a due, specialmente con Lautaro. Facciamo cose diverse. In Francia, da unica punta, fatico di più: è un ruolo diverso in un contesto tattico diverso”.
"Guardiamo tutte le partite insieme, ogni volta le devo rivedere con lui per capire cosa ho fatto bene e cosa ho sbagliato. A volte è stato più duro, per darci equilibrio. Era severo su piccole cose, è stato un padre con cui sapevi di non dover scherzare più di tanto”.
“Dimentico spesso le cose, quella volta il passaporto. Ero arrivato dopo il mister, avevo la mascherina e me la sono tolta pensando che mi avrebbero riconosciuto. Invece no e l’unico modo era cercarmi su Google”.
“Non è complicato integrarsi in una squadra che ha appena giocato una finale di Champions League. Anche se non avevano vinto il campionato, era chiaro avessero la rosa migliore. Per giocare con questi calciatori non serve intelligenza: puoi anche essere stupido, se capisci un minimo di calcio è tutto più semplice”.