INTER TAREMI - Il pareggio interno per 2-2 nel recupero della 19ª giornata di Serie A contro il Bologna ha risvegliato - in minima parte - vecchi fantasmi decisamente sgraditi al pubblico amante dell'Inter. Ancora una volta, la compagine felsinea si è resa colpevole di un rallentamento a livello di ritmo della squadra nerazzurra, la quale vede resettarsi il proprio filotto di sei successi di fila nel campionato nostrano. Il tentativo di sorpasso - virtuale - al Napoli è matematicamente fallito proprio in virtù di questo pareggio, chiaramente fastidioso ma non necessariamente idoneo a dover innescare l'apertura dei battenti a favore dei detrattori prodighi di negatività e acredine verso i colori interisti.
SEGUI IL NOSTRO SITO NERAZZURRISIAMONOI.IT ANCHE SU FACEBOOK
Volendo appellarsi - forse in maniera forzata - ai risultati passati, il tabellino della sfida di San Siro tra le medesime squadre nel corso della scorsa stagione riportava lo stesso identico esito: come si è conclusa la stagione lo si può intuire dalla presenza di un tricolore sul petto dei giocatori meneghini. Che possa essere di buon auspicio? Al netto di questo, non va ignorato come gli episodi in cui si può recriminare il fatto di non essere stati sufficientemente lucidi da trovare il guizzo decisivo ci siano stati eccome. La circostanza più lampante vede protagonista Mehdi Taremi, non sufficientemente scaltro da tramutare in rete una ghiotta occasione confezionata da Thuram in chiusura di partita.
Tracciare un primo bilancio di quanto fatto dal calciatore iraniano in questo primo semestre italiano è impresa ardua e tortuosa. Da un punto di vista strettamente statistico, i numeri non depongono a suo favore: in 22 presenze complessive si registrano unicamente due occasioni in cui il classe 1992 si è iscritto al tabellino dei marcatori (nella sfida di Champions League contro la Stella Rossa - peraltro su rigore - e nella finale di Supercoppa Italiana persa contro il Milan). Fatto strano e logicamente allarmante se si considera la sempre puntuale capacità dell'ex Porto di flirtare con il gol. Questo dato risulta ulteriormente scomodo se si considera come il reparto offensivo lombardo dipenda dalla prolificità sottorete del tandem denominato "Thu-La". Dati del persiano alla mano, un'eventuale sindrome da polveri bagnate della coppia principe dell'attacco del Biscione risulterebbe nefasta per mister Inzaghi.
SEGUI IL NOSTRO SITO NERAZZURRISIAMONOI.IT ANCHE SU X
Per quanto il resoconto a livello di bonus sia logicamente lontano da parametri soddisfacenti, risulterebbe ingeneroso ignorare gli aspetti positivi dell'avventura milanese di "Prince of Persia". In primo luogo, Taremi è un sopraffino regista offensivo: il suo raggio d'azione - spesso e volentieri - lo ha spinto a giocare più lontano dall'area di rigore rispetto a quanto era solito fare negli anni passati. Nonostante questo, l'iraniano ha dimostrato di avere visione di gioco, qualità nelle giocate, capacità di fraseggio, abilità nella gestione del pallone spalle alla porta e una spesso fruttifera capacità di pressing. In secondo luogo, è un'utilissima torre volta ad aggiungere centimetri e muscoli ad un attacco più di qualità che di peso: la struttura fisica del classe 1992 - 187 cm x 85 kg - ha spesso permesso alla Beneamata di guadagnare campo e secondi preziosi a causa dei numeri contatti fallosi che l'ex Porto è solito conquistare. Rileggendo quanto detto, risulta complesso far pendere in maniera netta l'ago della bilancia quando si affronta il tema del giudizio complessivo del numero 99 interista: la qualità c'è, i gol meno; i demeriti sono evidenti, ma le capacità sono indiscutibili. Ora sta a lui rispondere.
CARLO ALBERTO GAMBA