INTER SIMONE INZAGHI - Nel Media Day della finale di Champions League 2024-2025 Inter PSG, in conferenza stampa ha parlato Simone Inzaghi. Di seguito le sue dichiarazioni, precedute dall'introduzione del presidente Giuseppe Marotta.
"Innanzitutto buongiorno a tutti, io da allenatore posso dire che sono passati due anni dall'ultima conferenza prima della finale ed in me c'è ancora grandissima emozione. Abbiamo fatto un grandissimo traguardo, bellissimo, ma abbiamo fatto grandissime gare e sappiamo tutti noi, giocatori in primis e la società che ci manca l'ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Da oggi ci prepareremo al meglio, abbiamo finito un campionato che ci ha lasciato dentro qualcosa da ricordare. Normale che ci sia parecchia sofferenza, inutile ricordarlo: quando sono squalificato non parlo mai, ma è giusto fare i complimenti al Napoli. Si è giocato un campionato punto a punto e nel calcio bisogna saper perdere e vincere. Ci è mancato qualcosina in campionato ma parlare di altre cose in questa sede non sarebbe giusto, non vogliamo sminuire il percorso ottimo fatto dalla loro squadra. Vi chiedo di non farmi parlare di altro, da oggi parlerei esclusivamente di quello che sarà sabato a Monaco".
Sulle differenze tra la finale di Istanbul e questa: "Le sensazioni che mi porteranno non le ho ancora. Abbiamo finito venerdì un campionato, da oggi inizia la nostra settimana per arrivare al meglio sabato. Il mio augurio è quello di poter avere a disposizione tutti i giocatori. Fiducia in Pavard e Zielinski, non disponibili a Como, quindi ci avvicineremo al meglio. Le sensazioni cambieranno giorno per giorno, sappiamo che tipo di avversario affronteremo e cercheremo di farlo al meglio".
Buttare ancora una volta il cuore oltre l'ostacolo: "Il cuore sarà determinante. Questa squadra ha fatto vedere che l'ha sempre messo in campo: io da allenatore sono orgoglioso di allenare questo gruppo. Sappiamo che affronteremo un grandissimo avversario come Bayern Monaco e Barcellona, e come tutti quelli affrontati in Champions. Ci saranno momenti della partita in cui si soffrirà e da squadra vera dovremo essere bravi a gestire quei momenti. Giocheremo contro una squadra che anche lei viene da una finale persa negli ultimi anni, siamo le due squadre insieme a poche altre che faranno due finali nel giro di pochi anni".
Lo stato d'animo più facile da allenare: "L'ho detto prima: per scrivere un pezzo importante della nostra storia, sappiamo che fare due finali in tre anni non penso che sia successo nella storia dell'Inter. Solo un allenatore ha fatto due finali, per entrare nella storia dobbiamo vincere sabato. Incontriamo una squadra che rispettiamo tantissimo, ma siamo una squadra con il loro stesso obiettivo e cercheremo di fare una grande finale".
PSG più difficile da affrontare rispetto a Bayern e Barcellona: "Un'ottima squadra con ottime individualità. Hanno giocatori fortissimi, con tantissima qualità ed hanno un allenatore che stimo molto e che ha dato principi di gioco ben precisi. Sappiamo cosa troveremo, ci prepareremo per essere al meglio sapendo che ci vorrà una grande Inter per cercare di vincere una gara".
Sulle voci sul suo futuro che possono distrarre: "Io posso solo dire che la mia società mi conosce bene: la stessa cosa che si diceva tutti gli anni, ci sono richieste dall'Italia, dall'estero e dall'Arabia. Penso che in questo momento sarebbe folle pensare a quello. Come detto dal presidente, il giorno dopo della partita ci siederemo e parleremo come sempre fatto in questi anni, con un unico obiettivo: il bene dell'Inter. Se ci saranno tutte le componenti andremo avanti in armonia come sempre fatti. In questo momento se ne è parlato tanto ma sarebbe folle parlare di una cosa che non esiste vedendo quello che ci aspetta sabato".
Sul controllare la pressione: "Tra venerdì e sabato non sarà una notte come le altre. Chiaramente prima di una finale, ci siamo già passati, è la partita che tutti gli allenatori che vorrebbero giocare. Ma a non tutti capita: io da calciatore sono arrivato ad un quarto di finale di Champions, grazie a questi giocatori ci siamo arrivati due volte in tre anni e faremo il massimo. Sulle critiche e gli elogi, fa parte del gioco. Ci siamo abituati, bisogna continuare a lavorare senza ascoltare troppo: a volte anzi fa pure bene ascoltare, l'importante è che le cose dette e scritte siano di persone competenti e che lo facciano perché devono, non per altri motivi".
Più valore della vittoria di Champions da allenatore o da giocatore: "Speriamo che ci sia questo problema. Chiederemo ai miei giocatori, quale sarà stata la maggior soddisfazione tra me e Pippo".
Differenze tra Bayern, Barcellona e PSG: "Sono tutte grandissime squadre con i propri principi. Tutte grandissime squadre come lo erano Arsenal e Manchester City. Non cambia nulla, avremo di fronte squadra di grandissima qualità tecnica e fisica, completa e con rosa ampia. Anche loro dovranno guardare l'Inter che ha meritato di essere in finale ed ha fatto un grandissimo percorso. Sappiamo da dove siamo partiti, mancano 90 minuti e in una partita secca gli episodi saranno determinanti, dovremo essere bravi ad indirizzarli dalla nostra parte con l'aiuto di tutti i giocatori".
Le condizioni di Lautaro Martinez: "Lautaro sta bene: era già disponibile per il Como, quindi farà una settimana normale. A Como se ci fosse stato bisogno avremmo avuto il capitano in campo, la partita si era messa bene per noi e ho deciso di aspettare per il suo rientro. Negli ultimi giorni prima di Como sia Lautaro che Frattesi mi avevano dato garanzie di essere al 100% ma visto il risultato non li ho impiegati".
Ad Istanbul il City era favorito, quest'anno il PSG è visto come favorito: "Sappiamo la forza delle squadre. L'organizzazione e lo spirito che abbiamo sarà qualcosa che potrà aiutarci: quando arrivi in finale sai che trovi grandi avversari, come il City o il PSG, o Bayern Monaco e Barcellona. In una finale non c'è modo di rimediare, ci vorrà corsa, personalità, preparazione, tutte competenti che questa squadra ha deciso di poter mettere in campo".
Smaltire la delusione del campionato e resettare per la finale: "Questi ragazzi in questi 4 anni non posso dire nulla: sono stati straordinari e la società è d'accordo con me, abbiamo un gruppo fantastico. Quello che mi piace più di loro è il senso di appartenenza per questo club. Quello che è successo in quattro anni non mi va di ripeterlo, lo sapete tutti. Quello che mi piace di loro è quello che vedo, come stanno insieme, la gioia nelle vittorie e le lacrime nelle sconfitte. Venerdì non è stato un giorno semplice, perché è stato un campionato difficile da mandar giù, ma si guarda avanti: petto in fuori e testa alta, oggi ho rivisto tutti i ragazzi per la prima volta, dopo Como non ho voluto parlare. Oggi li ho rivisti bene, abbiamo una grande partita di fronte, questo gruppo a me ha emozionato sempre e penso che lo faranno anche sabato".
Qualcuno diceva che questa fosse una squadra senza futuro, ora il futuro come si guarda: "Io parto dalla prima cosa che ho detto prima: l'unione che c'è tra di noi, tra me e la società è rappresentata. Io ho contratto con l'Inter e sto benissimo qua: parleremo e il focus principale è l'Inter. Tutti sappiamo quanto è importante questa società, ci siederemo e parleremo come tutti gli anni con il bene dell'Inter in primis. Adesso c'è la partita di sabato e penso che vada al di là di Inzaghi, Marotta, Ausilio e tutti quanti. Sabato è LA partita".
Qualcuno diceva fosse più difficile vincere il campionato che la Champions: "Ognuno ha le proprie idee: l'importante è che ci sia onestà intellettuale. Il campionato è più lungo rispetto alla Champions, che si sta allungando. Io non sono d'accordo ma in entrambe le competizioni gli imprevisti sono dietro l'angolo. Entrambe le competizioni possono essere condizionati da episodi, sono della mia idea: le partite di Champions, rispetto al campionato, sono nettamente più difficili rispetto al campionato".
Su Carlos Augusto: "Bisogna fare i complimenti alla società: è stato un acquisto passato sì buono, ma non per come ha reso. Carlos è giocatore fisico, tecnico, può fare il terzo di difesa e il quinto... Sapevo che era forte, ma allenandolo lo capisci ancora di più e ci si può fidare sempre di lui. Penso che Ancelotti lo guarderà con grandissima attenzione perché lo merita e il suo percorso nell'Inter lo dice".
Le motivazioni visto che l'Inter è praticamente lo stesso gruppo rispetto ad Istanbul: "Averla giocata può aiutare senz'altro. Lo sappiamo, ma sappiamo anche che dall'altra parte ci sono giocatori che hanno vinto Mondiali, giocato finali, un allenatore che ha vinto la Champions. Ci giocheremo la partita contro un avversario di assoluto valore".
Percorso di due anni fa e quello di quest'anno: "Per quanto riguarda il campionato c'è delusione. Potevamo chiaramente fare qualcosina di più nonostante tutto quello che ci è successo, non mi sembra giusto però parlarne oggi perché sarebbe irrispettoso verso una squadra che ha vinto con merito. Ad Istanbul il percorso non è stato semplice perché nel girone abbiamo avuto Barcellona e Bayern Monaco, sono stati due percorsi simili. Avremo un percorso d'avvicinamento in cui dovremo essere bravi per arrivarci con la giusta attenzione, sono sicuro che non mancherà".
Quanto decide vincere la Champions sul percorso: "Sappiamo che fa tutta la differenza del mondo, ma sono d'accordo con Farris: sono stati straordinari i ragazzi in questa stagione, abbiamo dato tutto sul campo, non abbiamo fatto scelte e abbiamo dato tutto. Non abbiamo mai cercato alibi, è sempre stata la nostra forza ed abbiamo fatto un cammino entusiasmante".