Zenga: "L’errore di Radu è evidente, ma quella azione andava giocata differentemente dall'inizio"

29 Aprile 2022
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Redazione NR
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INTER RADU ZENGA - Alla vigilia della 35° giornata di Serie A ancora si parla dell’errore del portiere Radu, che non ha chiuso i sogni di gloria dell’Inter, ma li ha complicati. È di questo avviso Walter Zenga, che ha analizzato l’azione che ha portato all’errore con La Gazzetta dello Sport. L’ex portiere e allenatore non scagiona il rumeno, ma neppure lo ritiene l’unico responsabile. Di seguito le sue parole. 

Zenga sull’azione che ha portato al gol di Sansone in Bologna - Inter

"Se vogliamo analizzare le cose dal punto di vista tattico, c’è un grave errore concettuale. E credo che pure Inzaghi sia d’accordo. In quel momento il pallone andava giocato in maniera diversa: Perisic ha una rimessa lunga, sa pure lui che a cinque metri dalla bandierina, in fase difensiva, con l’avversario in pressione accoppiato bene nell’uno contro uno, quella palla deve andare alta verso la punta. Poi se si perde, siamo già messi bene per difenderci. Stop".

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Errore di Radu e scelta sbagliata 

"Che l’errore di Radu sia evidente è scontato. Ma è il concetto che è sbagliato dal principio. Troppo facile prendersela tutti con Radu. Ce la prendiamo col più debole? E poi scusate, ma cose c’entra il paragone con Sarti? Sarti fece un errore da portiere, sbagliò una presa all’ultima partita: qui ci sono altre quattro partite, se l’Inter perde lo scudetto non sarà stato certo per colpa di Radu...".

Zenga: “Spesso il portiere viene messo in condizione di essere pressato e non poter giocare con serenità”

"Il Liverpool ha fatto diversi gol con Alisson che va direttamente a cercare Salah, il City lo stesso, con Ederson che cerca oltre lo spazio Mahrez o Sterling. Maignan ha un calcio di 60/70 metri con cui può azionare Leao, come nel gol contro la Samp. Quando allenavo la Samp avevo Viviano, che col mancino andava direttamente su Eder e Muriel oltre la linea dei difensori. L’idea di sfruttare la qualità del portiere con i piedi è giusta se fatta quando serve: il concetto della costruzione dal basso nel calcio moderno è validissimo perché – come dice De Zerbi – gioco indietro per far venire gli altri avanti e sfruttare gli spazi. Ci sono delle situazioni però da leggere bene, e non farlo è molto più grave dell’errore di un singolo. Spesso il portiere viene messo in condizione di essere pressato e non poter giocare con serenità: lui non è abituato come un difensore o un mediano ad essere subito sotto pressione".

L’importanza di un portiere bravo con i piedi per il gioco di Zenga

"Parlo da portiere: se dobbiamo per forza cercare un portiere che sappia giocare bene il pallone, allora mettiamoci Brozovic: contro il Bologna, ad esempio, Radu non ha dovuto fare una parata, neanche un’uscita...".

Il consiglio di Zenga all’Inter per aiutare Radu

"Non so se Handa torna domenica, ma intanto ho visto cose importanti: Dumfries che copre la telecamera, Dimarco, Correa e Cordaz che lo rincuorano e sono certo che tutti – e sottolineo tutti - nello spogliatoio lo hanno fatto. Se giocherà a Udine, dovrà avere la forza di resettare tutto e ripartire da zero. Se a Bologna avesse fatto la partita della vita, non è che la volta dopo poteva andare in campo pensando “sono un fenomeno”, perché l’errore è dietro l’angolo. Allo stesso modo ora non deve pensare di essere il più scarso, un errore è capitato a tutti. Non è importante quante volte si cade ma quante volte ci si rialza. Dimostrare di avere personalità è la cosa più importante nel mondo di oggi".

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