INTER CHAMPIONS LEAGUE - Oggi sono cinque mesi esatti dall'ultima finale di Champions League, quando l'Inter giocò alla pari del Manchester City, alzando bandiera bianca soltanto davanti ad una prodezza di Rodri. La Gazzetta dello Sport di oggi, venerdì 10 novembre, evidenzia come la squadra nerazzurra sia cresciuta notevolmente per consapevolezza nei propri mezzi. Oggi la squadra di Simone Inzaghi è a tutti gli effetti una grande squadra, e soprattutto si sente grande, cosa ancor più importante.
Nello sport la fiducia gioca un ruolo molto importante, ed oggi l'Inter è pienamente consapevole della propria forza. Oggi i nerazzurri, scrive la rosea, vincono alla distanza e lo fanno perché conoscono il proprio potenziale e sanno perfettamente che, in un modo o nell'altro, la partita sarà loro. Primo posto in campionato, primo posto in Champions League (a pari merito con la Real Sociedad), capocannoniere del campionato, miglior difesa, miglior attacco. Oggi l'Inter è prima in tantissime statistiche e non è un caso.
I nerazzurri hanno portato a casa 12 delle 15 partite stagionali sin qui disputate, meglio hanno fatto solo Real Madrid e Manchester City, con quest'ultimi che però hanno perso tre volte, mentre l'Inter è caduta soltanto una volta.
Tutto è cambiato da quel 10 giugno 2023, eppure sembra essere rimasto tutto uguale. L'Inter è arrivata alla finale di Champions League da outsider, con un popolo intero che guardava con timore i "giganti" del Manchester City, ma con un sogno nel cuore. Il sogno non si è realizzato, ma se l'Inter oggi è la schiacciasassi che stiamo ammirando, lo deve anche ad Istanbul. Non tutte le sconfitte sono dei fallimenti, la squadra di Simone Inzaghi lo sa bene. Perché, quel 10 giugno, l'Inter ha scoperto di essere grande. É cambiata la consapevolezza dei propri mezzi, ma l'Inter è rimasta ancora quella del finale della scorsa stagione, ovvero una squadra affiatata, nonostante i cambiamenti evidenti nella rosa, che gioca a memoria e che fa divertire i tifosi, ma soprattutto, che vince.
Se nella passata stagione la squadra nerazzurra vedeva la Champions League come competizione in cui cercare di passare il girone, complice anche il livello altissimo delle avversarie affrontate nella prima fase, oggi l'Inter non si pone limiti. Steven Zhang ha concesso un premio alla squadra per aver conquistato la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa dalle grandi orecchie, ma la Beneamata non deve accontentarsi. É troppo importante superare la Real Sociedad e qualificarsi da prima nel girone, visto il livello delle seconde degli altri gironi.
Oggi la squadra di Simone Inzaghi deve guardare alla Champions League come una competizione in cui voler fare strada, perché in fondo, la voglia di riprovarci c'è. I ragazzi in maglia nerazzurra, lo ha ammesso anche Calhanoglu, sono stati a proprio agio nel palcoscenico europeo più alto e l'Inter lo ha pubblicato anche sui propri social, ha nell'Europa il proprio habitat. Questa squadra ha tutte le carte in regola per riprovarci, per riprendersi ciò che Istanbul le ha tolto, senza dimenticarsi, però, che Istanbul in fondo le ha anche dato qualcosa che vale forse più di un trofeo: la consapevolezza di essere grande.