Moratti: "L'Inter è stata una mia scelta"

16 Maggio 2025
- di
Carlo Alberto Gamba
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Massimo Moratti torna ad Appiano Gentile ed elogia l'Inter di Inzaghi
Tempo di lettura: 2 minuti

INTER MORATTI - In occasione dell'80esimo compleanno dell'ex presidente interista Massimo Moratti, i canali ufficiali della società nerazzurra hanno rilasciato una breve intervista fatta all'imprenditore milanese in merito alla propria esperienza sulla presidenza della società lombarda.

Moratti ripercorre il periodo della sua presidenza

"Per me questa società è stata una scelta: non è capitata per caso. Per me è grandissimo senso del dovere e rispetto però rimane una cosa bellissima, è stato un piacere. Tutto il periodo. È un amore, da vivere nel bene o nel male, ma sempre con l'idea di essere innamorato di questa cosa. Non so cosa sono stato io per questa squadra: certamente ho cercato di fare ciò che consideravo fosse giusto per l'Inter, ma può darsi che abbia sbagliato parecchie volte. Per me è stata una grande responsabilità, senza dubbio, per il senso del dovere nei confronti di questo Club e della tradizione, anche per il fatto che papà fosse stato un Presidente dell'Inter e di successo. Soprattutto però è stata una felicità di poterlo fare, il piacere di poter trattare tutti i giorni qualcosa che amavo. Questo è stato un privilegio, ripeto".

Sui propri giocatori preferiti

"Il giocatore che ho amato di più e che ho imitato di più è Mario Corso, devo rifarmi a mio padre. Ci sono quattro giocatori che hanno segnato la storia dell'Inter, che sono un po' particolati: Lennart Skoglund, Mario Corso, Evaristo Beccalossi e Alvaro Recoba. Per me loro quattro rappresentano il sogno realizzato di una persona a cui piace il calcio: questi sono i quattro giocatori a cui sono calcisticamente affezionato".

Sul proprio tecnico preferito

"Non posso che dire Mourinho. Perché è stato razionale, intelligente, di successo. Ha avuto fiducia in quello che gli ho detto. L'allenatore perfetto per me è stato lui. Affezionato anche a Hodgson, è stato un grande signore. Ma anche Mancini, Simoni a cui si vuole bene, mi sono sentito anche in colpa con lui, una persona dolcissima. Se ai miei tempi avessi avuto Inzaghi, sarebbe stato un ottimo ricordo". 

Sulla propria partita del cuore

"Ce ne sono tante di belle partite. Ma nessuna batte quella che abbiamo vinto contro la Sampdoria: 0-2 per loro a pochi minuti dalla fine e rimonta completata nel giro di un recupero".

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