Marotta: "Messi bene per Pavard. Lukaku e Samardzic irrispettosi"

21 Agosto 2023
- Di
Vincenzo Zurzolo
Categorie:
Giuseppe Marotta Fiorentina Inter Inzaghi
Tempo di lettura: 4 minuti

INTER MAROTTA INTERVISTA - L'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta, in un'intervista ai microfoni di Radio Serie A su RDS, ha parlato di diverse tematiche relative al mondo nerazzurro.

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Marotta sul possibile arrivo di Pavard all'Inter

"Chiusura oggi? No, è impossibile ma siamo messi bene, è obbligatorio essere ambiziosi. Non vogliamo illudere i tifosi, teniamo alti gli obiettivi. Quali? Prendere gente competitiva, d'esperienza, con autorevolezza e che deve essere forte. È una delle leggi del calcio: bisogna creare un mix tra giovani e meno giovani, solo con i giovani non si vince".

Sul mercato

"Questo è il mio 47° mercato, è diverso da ciò che era il calcio degli anni '90; dobbiamo cercare operazioni che diano vantaggi. Non siamo più nelle condizioni di fare investimenti, anche nei bilanci il player trading è diventato una caratteristica".

Sulla forza della squadra

"Per me è competitiva; facciamo valutazioni interne soggettive e poi ci confrontiamo con gli avversari. Le candidate per lo scudetto sono sempre le solite: partiamo alla pari con tutte".

Su Lukaku e Samardzic

"Bisognerebbe aprire un altro capitolo. È venuta meno la serietà e il rispetto dei ruoli: alcuni dicono sì oggi e domani no. Dobbiamo adattarci ad un sistema cambiato anche nei valori, sono regole della vita e ci si deve stare. Le bandiere non ci sono più, i calciatori sono guidati dai loro agenti. Giocatori come Mazzola o Rivera restavano sempre in un solo club, oggi anche i big si muovono, muovendo denaro".

Quanto ha condizionato il mercato dell'Inter il mancato arrivo di Lukaku

"Bisogna adattarsi e capire che ci sono situazioni e obiettivi che pensavi di raggiungere e poi non ci riesci. L'operazione Lukaku ha lasciato tanta delusione, uso solo questo termine; lui farà la sua strada e noi no. In Italia? Credo di no, non so leggere le sue dinamiche e del Chelsea".

Sul mercato delle altre

"Invidia? No. Ci sono squadre che stanno facendo bene; le società hanno lavorato tutte bene".

Su Correa e Sanchez

"Correa vuole spazio, non siamo indifferenti a questo. Non tratteniamo i giocatori per forza, Ausilio sta ragionando insieme a lui. Se decide di andare via, proveremo ad accontentarlo. Sanchez è andato via a malincuore, ha mandato segnali di ritorno: questo è vero ed è positivo".

Sulla cessione di Onana

"Quando un giocatore viene richiesto da un club più potente e ricco è difficile trattenerlo; davanti a richieste importanti i club italiani per forza dicono sì. Onana è arrivato a parametro zero, è stata una bella intuizione di Ausilio, un'operazione positiva. Guadagnerà di più; noi manager dobbiamo avere un'attività di scouting più pronunciata e trovare il sostituto".

Sul mercato arabo

"Il fenomeno è arrivato all'improvviso; molte leghe europee non erano pronte, non abbiamo ancora decifrato l'effetto. Dal punto di vista dello spettacolo sportivo la qualità è salita, hanno preso 22 giocatori di fascia importante. Non è come la Cina, dove prendevano calciatori in pre-pensionamento: gli arabi hanno preso giocatori veri, e le società europee hanno incassato. Ora dobbiamo negoziare i diritti TV, questa invasione del calcio arabo può incidere. Non escludo possano arrivare richieste per calciatori nostri e di altri club, ma è impossibile trasferire giocatori che fanno parte dell'ossatura della squadra".

Su Lautaro Martinez

"Può essere finalizzatore e risolutore, il terminale del nostro gioco. Ha fatto due gol, è molto attivo".

Su Arnautovic

"Il ruolo del manager è avere un taccuino di grandi nomi e ambizioni; non riduco il valore di Arnautovic, ma prima avevamo altri obiettivi. Spiace averlo tolto al Bologna negli ultimi giorni di mercato".

Su Sensi

"È abituato a farci vedere bei precampionati, è importante gestirlo a livello fisico. Se si allena con continuità, può darci un apporto valido".

Su Inzaghi

"L'esperienza nasce dal vivere determinate emozioni, la sconfitta ti dà la rabbia di voler dimostrare di essere bravi e competitivi. La finale di Champions raggiunta è servita moltissimo. 4-5 anni fa avevamo giocatori che non avevano vinto, oggi hanno un'autorevolezza diversa. Rinnovo? Quando c'è accordo, consenso e condivisione di strategia è automatico".

Su Cuadrado

"Porta una cultura della vittoria che serve tantissimo. Quando arrivò Pirlo alla Juventus, aveva vinto col Milan. Cuadrado è valido, ha una cultura della vittoria alle spalle che abbiamo anche noi. Bisogna unire l'entusiasmo del giovane e l'esperienza dell'anziano, che viene trasmessa anche negli spogliatoi in settimana; la differenza la danno gli anziani. I tifosi dell'Inter hanno un grandissimo amore, la passione non si discute. Abbiamo ricevuto critiche sui social, anche via mail ma fa parte del gioco: il calcio è cambiato, l'amore verso una maglia ti porta ad essere sfiduciato quando pensi che la squadra non può essere completata, ma non è così".

L'alimentazione

"Nella classifica generale della stagione bisogna tenere conto di figure come giardiniere, cuoco, nutrizionista e magazzinieri. Possono portare 4-5 punti in più; il nostro nutrizionista l'abbiamo 'prestato' alla Nazionale con piacere. L'alimentazione è fondamentale, in passato non era così. Oggi c'è un'altra velocità rispetto al passato, devi essere preparatissimo. Per essere in forma a livello fisico devi avere una buona alimentazione".

La gestione della stagione

"Serve gestire lo stress agonistico, confrontarsi con avversari ogni domenica e mercoledì, occorre una pianificazione attenta e far giocare chi sta meglio. La Juventus per esempio può pianificare molto bene l'attività sportiva per una gara alla settimana".

La "fortuna" nell'ultima Champions

"La fortuna c'è stata ma c'è stato merito: non si arriva per caso in finale. Rifare la stagione dello scorso anno? Lo scudetto coinciderebbe con la seconda stella, sarebbe straordinario".

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