Lautaro Martinez si racconta: "Dopo il primo Scudetto ho rifiutato varie offerte"

21 Marzo 2025
- di
Carlo Alberto Gamba
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Lautaro Martinez
Tempo di lettura: 3 minuti

LAUTARO MARTINEZ INTER - Dal suo arrivo a Milano nel 2018 ad oggi sono cambiate tante cose: sono cambiati giocatori, ambizioni, società etc. Un viaggio lungo e tortuoso che ha saputo alternare gioie e dolori, successi e sconfitte. Questo e molto altro è stato raccontato da Lautaro Martinez, intervenuto durante il reportage "In arte Lautaro" pubblicato sul canale YouTube ufficiale dell'Inter.

Inter, Lautaro Martinez racconta alcuni punti cruciali della sua avventura in nerazzurro

Sull'arrivo in nerazzurro

"Il luglio del 2018 per me è stato molto speciale perché arrivare in una squadra come questa è un sogno. Ho lavorato tantissimo in Argentina per questo risultato perché per noi sudamericani arrivare a giocare in Europa è un obbiettivo fisso. Sin da quando si sono interessati a me non ho mai avuto dubbi circa la volontà di venire qui. Questa scelta mi ha cambiato tanto anche a livello umano perché mi sono approcciato ad un paese nuovo, ad una nuova cultura e ad una nuova lingua. Ero un ragazzino sconosciuto ed ero da solo, ma la società mi è sempre stata vicina e mi sono sentito a casa anche grazie a tutte le persone che mi hanno messo a disposizione".

Sul primo gol interista

"Ricordo il boato del pubblico al mio primo gol ufficiale con i nerazzurri (contro il Cagliari - n.d.r. -). Venivo da un periodo dove giocavo poco, ma in quella partita venni inserito tra i titolari. Ricordo benissimo quella sera perché ha segnato l'inizio di tutto il mio percorso con questa maglia e con questi tifosi. A distanza di anni sono diventato il miglior marcatore straniero nella storia del club: questo per me significa tantissimo. Ho lavorato tanto e questo risultato indica che il mio l'ho fatto bene".

Sul primo Scudetto con il Biscione

"Il punto cruciale è stata la vittoria per 0-3 nel derby contro il Milan (in cui Lautaro realizza una doppietta - n.d.r. -): dopo quella sfida ci siamo resi conto che il campionato (2020-2021 - n.d.r. -) era nostro. Giocavamo un calcio speciale, prendevamo pochi gol e la squadra funzionava benissimo. Quella vittoria per me è speciale perché coincideva con il mio primo titolo da professionista e con il mio primo trofeo con questa maglia. Erano tanti anni che questo club non vinceva e non potevamo mancare questo obbiettivo. Vincere quel campionato è stato particolare anche per il momento che stava attraversando il mondo a causa del COVID-19: vincere con tutti i tifosi chiusi in casa è stato molto difficile e non è stato facile neanche riprendere ad allenarsi dopo mesi complicati. In quella stagione ho lavorato tanto per far uscire le mie qualità e per dimostrare chi fossi. Dopo quell'annata ho ricevuto tante offerte ma ho deciso di restare perché volevo continuare a vincere qui: mi sono sempre trovato a casa qui e credevo fortemente nel progetto della società. Negli anni sono arrivati altri trofei e altre soddisfazioni, quindi la scelta è stata giusta".

Sulla mancata conferma del titolo

"Ho provato una grande tristezza perché siamo stati vicini alla conferma del titolo. La delusione di questa partita parte da prima (dalla sconfitta nel recupero contro il Bologna - n.d.r. -) perché avevamo la possibilità di portare i conti dalla nostra parte. Perdere questo Scudetto è stato un colpo durissimo perché quando vinci vuoi subito riconfermarti. Delusioni come queste sono difficili da digerire ma spesso le delusioni ti fanno crescere più della vittoria. Quello che ci ha sorpreso è stato vedere i tifosi che sono rimasti allo stadio dopo la fine della partita: sentire il calore della nostra gente nonostante la sconfitta è un qualcosa che ci ha dato grande forza e che ci ha legato ancora di più a loro. Dopo questo momento abbiamo iniziato a lavorare e abbiamo aggiustato tutte le cose che non sono andate".

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