Lautaro Martinez sempre più decisivo: l'Inter ha il suo Haaland

10 Novembre 2023
- di
Kevin Martorano
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Lautaro Martinez capitano inter
Tempo di lettura: 2 minuti

INTER LAUTARO MARTINEZ - L'inizio di stagione di Lautaro Martinez è da top assoluto: lo dicono i numeri, 14 reti segnate in 15 partite disputate, con soltanto un calcio di rigore tirato. Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport si legge del confronto tra il numero 10 nerazzurro ed Erling Haaland, due degli attaccanti più prolifici in circolazione. L'argentino realizza un goal ogni 84 minuti, il norvegese, che ha siglato 15 reti in 17 partite (con 4 rigori tirati) ne segna uno ogni 94 minuti.

Se l'attacco interista negli ultimi anni ha avuto un rendimento non indifferente, lo si deve in gran parte a lui: Lautaro è infatti il capocannoniere interista da ormai tre stagioni. Simone Inzaghi non può fare a meno di lui, visto che nella passata stagione l'argentino è stato l'unico calciatore della rosa nerazzurra ad aver messo piede in campo in tutte le gare ufficiali disputate.

Lautaro Martinez, l'MVP dell'Inter

La crescita di Lautaro Martinez, negli anni, è sotto gli occhi di tutti. L'attaccante argentino giorno dopo giorno si sta confermando tra i migliori al mondo nel suo ruolo, ed ogni stagione mostra margini di miglioramento evidenti. In questa stagione il toro sta mostrando una continuità di rendimento e, soprattutto, realizzativa mai vista prima. Infatti il limite che in tanti gli riconoscevano era quello di peccare di continuità all'interno di una stagione, con periodi di digiuno dal goal troppo lunghi. Quest'anno, ad oggi, ha messo da parte la discontinuità e veste i panni dell'MVP in casa Inter.

Sempre decisivo, praticamente sempre a segno. Lautaro Martinez, con la fascia di capitano sul braccio, sembra essere maturato e responsabilizzato ancor di più. Oggi, quando l'Inter va in campo, è solo questione di tempo ed il suo goal arriverà. Al numero 10 argentino bastano pochi minuti per essere decisivo: lo dimostrano le partite contro Salernitana e Salisburgo, le uniche due in cui il toro è partito dalla panchina. Se a Salerno ha esagerato, con quattro reti segnate in 30 minuti a disposizione, in Austria ha prima colpito la traversa con un colpo di testa da centravanti vecchio stile, mentre poi ha deciso la partita su calcio di rigore, regalando all'Inter la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League con due turni ancora da giocare.

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