Inter Hall Of Fame, le parole dei protagonisti

10 Marzo 2022
- Di
Redazione NR
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Tempo di lettura: 2 minuti

INTER HALL OF FAME - Nella giornata di ieri, l'Inter ha festeggiato il suo 114esimo compleanno. Prima di Inter-Salernitana sono entrati ufficialmente a far parte del'Inter Hall of FameGianluca Pagliuca, Marco Materazzi, Wesley Sneijder e Samuel Eto'o. Ieri sono stati protagonisti di uno show in streaming trasmesso sui canali social del club. Ecco le parole dei protagonisti.

Le parole di Pagliuca

"Innanzitutto è un grande piacere far parte di questa famiglia, è motivo di orgoglio essere stato votato dai tifosi. La Coppa Uefa 1998 è stata una grande emozione, ho giocato la finale da capitano, Bergomi era infortunato e quindi dispiaciuto di non poter esserci. Poi abbiamo alzato la Coppa assieme, glielo avevo promesso. Vi devo fare una confessione: ho dormito io con la Coppa la notte dopo la partita. L'ho messa sul comodino cosicché al risveglio potessi vederla. Io mi arrabbiavo tanto durante le partite? Anche il Cholo mi diceva di calmarmi". 

Le parole di Materazzi

"Sono emozionato. E' un punto d'arrivo, essere votato dalla famiglia Inter è un motivo d'orgoglio. La Coppa preferita? Quella più alta (la Champions ndr). Lo scudetto 2010 a Siena è stata gioia ed emozione, sapevo che sarebbe andata così perché avevamo tanti match point. Il rammarico è stato non averlo sfruttato la giornata prima con la Roma in un San Siro pienissimo. I miei figli piangevano dopo quella partita e allora promisi loro che avremmo vinto a Siena. Sneijder? Sapevo chi era, speravo che venisse: nel derby conquistò subito compagni e tifosi. Potevamo vincere 6-0, ma ci siamo fermati. In allenamento litigavamo, ma davamo il 100% in campo durante le partite. Il primo scudetto? L'ho festeggiato vestendo di bianco, ho sempre fatto ciò che mi sentivo per difendere questi colori". 

Le parole di Sneijder

"E' difficile scegliere il momento migliore che ho vissuto all'Inter, ma dico la finale di Madrid: spettacolare. Sapevamo che avremmo vinto, la squadra era fortissima, non solo gli undici titolari: questo anche grazie al lavoro di Mourinho. Il mio arrivo? José mi chiamò per dirmi che mancava solo il numero 10. Dopo 3-4 chiamate, ho pensato che volevo giocare in questo grande club perché al Madrid non trovavo spazio. Andai in campo subito e vincemmo 4-0 il derby. Marco (Materazzi ndr) era molto importante per noi, era sempre positivo anche quando non giocava. Poi ha giocato anche la finale di Champions". 

Le parole di Eto'o

"Sono contento di vedere la mia famiglia interista, che mi ha dato tanta gioia. Abbiamo scritto una pagina di storia assieme ai fan. Il gol a Stamford Bridge? Grazie a Wesley, ma ho fatto un gran controllo di palla (ride ndr). Adattamento difficile il primo anno? Sì, dovevo adattarmi ai compagni ma ho avuto la fortuna che quella squadra era fatta di uomini".  

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