INTER BERGOMI INTERVISTA - Giuseppe Bergomi ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera per lo speciale Figli delle Stelle dedicato allo Scudetto vinto dall'Inter.
Quando parlo dell’Inter mi emoziono. E più passano gli anni più cresce la passione e la sofferenza nel guardare le partite».
"Molto in alto. Adesso danno tutto per scontato. Ma dietro c’è un grande lavoro. Di quattro anni. Dobbiamo rendere merito a questa squadra. Che ogni volta si è reinventata. Una volta vincevi lo scudetto e cambiavi pochissimo. Adesso ogni anno vanno via dei campioni e l’Inter riprende la corsa come prima".
"Dico Lautaro. Gli anni scorsi quando non segnava si intristiva. Adesso è davvero utile allasquadra. Prende botte, va a sedare le risse. Ha acquistato una leadership speciale".
«Tra le rose dell’Inter e del Milan non c’è questo gran divario. I nerazzurri hanno lavorato bene. Penso alla crisi di risultati di un anno fa e Dimarco che racconta: ci siamo guardati in faccia, parlati. Chiariti. Da allora non sbagliano un colpo e vanno in finale di Champions».
«Non vedo l’eliminazione come un disvalore. La testa era sul campionato. E poi l’Inter non è ancora al livello del City e del Real. Ma ci può arrivare».
«Ci siamo già dentro. Due scudetti in quattro anni più le coppe, la finale di Istanbul con i nerazzurri sempre protagonisti».
«Qualcuno pensa a Bastoni. Un giocatore eccezionale ma più tecnico di me. Io dico Acerbi: per l’attenzione, la concentrazione mi assomiglia. Quando è arrivato dalla Lazio c’erano dei mugugni. Ma rispondevo: questo ha le palle».
«Se l’Inter tiene tutti i big è già una buona base. Poi cercherei un difensore veloce. Quest’anno abbiamo preso poche ripartenze, ma uno così serve. In più aggiungerei una punta giovane da far crescere. E ciliegina un centrocampista fisico».