Ibrahimovic: "È arrivato il momento di dire ciao al calcio"

5 Giugno 2023
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Redazione NR
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Zlatan Ibrahimovic parla dell'Inter
Tempo di lettura: 3 minuti

IBRAHIMOVIC CONFERENZA STAMPA RITIRO - Zlatan Ibrahimovic, nella cornice di San Siro, ha salutato il Milan e il calcio giocato. Queste le sue parole sul ritiro rilasciate in conferenza stampa.

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La conferenza stampa in cui Ibrahimovic annuncia il ritiro

"È stata una giornata molto speciale per me. Non ho detto a nessuno che avrei lasciato il calcio. Alla società ho detto che dovevamo fare una cosa per l'ultima gara, ma non sapevano del ritiro. Ringrazio i giornalisti per la pazienza, adesso avrete meno lavoro... Da domani sarò un uomo libero da questo mondo. È stata una carriera lunga. Sono orgoglioso e felice. Grazie a chi mi ha dato forza, adrenalina, emozione di continuare... Oggi è l'ultimo giorno da professionista. Ringrazio il Milan per tutto quello che hanno fatto e tutti quelli con cui ho giocato, club e nazionali. Tutti sanno chi è importante per me, loro lo sanno. Futuro? Godiamo ora".

Ancora sul giorno del ritiro

"Da quando mi sono svegliato pioveva... Ho detto: 'Pure Dio è triste'. La mia famiglia non lo sapeva. Oggi sembravo uno zombie... Non parlavo, non scherzavo. Tre mesi fa ero in panico sul ritiro, invece oggi lo accetto e sono pronto. Un po' triste, ovvio... Ho fatto questo per tutta la vita: il calcio mi ha fatto diventare uomo, mi ha fatto conoscere tante persone, ho viaggiato per tutto il mondo. Col Milan c'è troppa emozione; mi ha dato felicità, la seconda volta amore. Mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno. Quando sono arrivato ho fatto una promessa: chi arriva in un club per la seconda volta fallisce, ma io ho risposto che non ho perso la passione. E abbiamo vinto. Qui la seconda famiglia: da due figli a casa ne sono arrivati altri 25. Grande responsabilità, il mister me l'ha data e io ho fatto il mio. Possono migliorare ancora di più e avere ancora più successo. Tutti dicono Superman, sono Superman, ma Ibra ha un grande cuore".

La paura di cosa può mancare

"Tutti i giorni facciamo lo stesso programma da calciatori. Ora non avrò un programma da seguire. Mi mancherà lo spogliatoio: lì dividevo tutto, ora lo dovrò fare con mia moglie. Ma sono pronto e accetto".

Il momento della decisione del ritiro

"Ho detto basta negli ultimi 10 giorni: l'ho accettato, anche il non poter finire in campo. Quello che ho passato oggi è stato troppo bello, un ricordo per tutta la vita. La mia macchina ormai va da sola a Milanello... Serve trovare altre destinazioni. Sono arrivato con grandi responsabilità, come un pilota alla guida di questa squadra. In USA non avevo intenzione di tornare in Europa, poi Mino mi ha convinto... Ho troppa passione per il calcio, ho una mentalità che mi porta a voler sempre crescere, andare avanti, non sono mai soddisfatto. Mi mancherà Milanello, ma verrò a salutare la squadra".

Sul futuro

"Per ora voglio solo prendere tempo e godere di quello che ho fatto. Credo non sia giusto prendere una decisione in fretta, c'è troppa emozione. Voglio prendermi l'estate, riflettere su quello che ho fatto. Poi, con calma, vediamo... Essere allenatore o direttore è una grande responsabilità. Quando sei calciatore hai più possibilità di essere te stesso, da allenatore sei più limitato. Non posso venire in Ferrari da allenatore, o forse Ibra può... Cambiamo un po' di regole. Non penso di lasciare il calcio in generale, ma se ci entro devo fare la scala da zero e crescere. Ciò non significa che sarò un allenatore top".

Un giocatore che può somigliare a Ibrahimovic

"Impossibile: di Zlatan ce n'è uno. Non per il mio ego, ma perché tutti siamo diversi. Da piccolo mi paragonavano a Van Basten, ma lui è lui e io sono io. Ci possono essere cose simili, ma non è giusto un paragone così. Un altro Zlatan per il mio ego? Non credo".

Una dedica a Raiola

"Tutto ciò che ho fatto l'ho fatto con Mino, anche fuori dal calcio. Ero da solo, non avevo nessuno al mio fianco. Sono molto riservato delle mie cose, con lui le ho divise. È successa la sua tragedia e non è più stata la stessa cosa. Se fosse stato per lui avrei continuato a giocare a calcio perché voleva la commissione... Scusa Mino, ma è la verità".

Un momento nel cuore

"Oggi. Non potevo neanche sognarlo così: dal primo giorno mi sono sentito a casa col Milan, col vecchio e col nuovo. Tutto è stato bello. Quando lascerò questo mi mancherà molto. Oggi hanno tirato fuori il vero Ibrahimovic".

La scelta di smettere

"Il momento è arrivato da me. Ci sono stati tanti consigli dagli altri, ma è arrivato il momento di dire basta e di godermi la vita privata e il calcio in un altro modo. Offerte ce ne sono state, ma non erano interessanti. Se uno ha accettato di non proseguire le offerte non interessano più".

Il più grande svedese di sempre

"Ci sono tanti ricordi, ora voglio solo godere e capire come vivere senza il calcio".

Le condizioni di oggi

"Sto bene; sto pensando troppo, ma è tutto sotto controllo".

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