GOSENS ASPETTA INTER - Trattativa in atto per il passaggio di Gosens all'Inter. I dirigenti delle due squadre stanno trattando il trasferimento del tedesco: c'è ottimismo, ma l'operazione non è chiusa. Tutto fatto invece per il prestito di Sensi alla Sampdoria: il centrocampista deve solo sostenere le visite mediche.
Robin Gosens potrebbe presto diventare un nuovo giocatore dell'Inter. I contatti tra la dirigenza nerazzurra (meneghina) e quella della Dea hanno avuto più contatti nella giornata odierna. Non in Viale della Liberazione, dove i cronisti presenti (tra cui l'inviato di NerazzurriSiamoNoi) hanno aspettato invano l'arrivo dei bergamaschi, bensì in via telematica. L'affare è ben avviato, ma non chiuso. E dati anche gli ottimi rapporti tra le due società, l'ottimismo regna sovrano. Si deve però ancora trovare ancora la quadratura del cerchio. L'Atalanta valuta Gosens una trentina di milioni di euro, Marotta non vorrebbe spenderne più di 20. Ma soprattutto, dato il grave infortunio subito dal tedesco, il diritto di riscatto potrebbe diventare obbligo se legato a determinate presenze del giocatore. E non a ai risultati del club. La formula insomma dovrà essere ancora definita, ma già nei prossimi giorni (anche domani qualora arrivasse una decisa accelerata) potrebbe essere annunciata la fumata bianca. Gosens dovrebbe firmare un quadriennale da 2,7 milioni di euro a stagione più bonus, anche se pure in questo caso l'accordo con gli agenti del calciatore dovrebbe essere ancora ratificato. Per l'attacco resta viva le pista Caicedo e il ritorno di Salcedo.
Stefano Sensi può virtualmente considerarsi un nuovo giocatore della Sampdoria. Il centrocampista di Urbino non è tuttavia ancora sbarcato a Genova, perché domani, insieme a Bastoni e a Barella, risponderà alla convocazione di Mancini per lo stage dell'Italia. Altamente probabile quindi che il 26 enne sostenga a Coverciano le visite mediche per i blucerchiati. O che addirittura, come avvenuto con gli ultimi due acquisti doriani Conti e Magnani, si attenda solo l'ok del CONI (e non quindi anche quello dei medici di fiducia della Doria).
