INTER CORREA - Definire il periodo vissuto dall'Inter con l'aggettivo tragico non è altro che un eufemismo. La compagine nerazzurra, lontana parente di quella corazzata che solo due stagioni fa vinse il suo 19esimo Scudetto, non vince addirittura da sette gare. La pazienza dei tifosi, già ampiamente compromessa, è ai suoi minimi storici. Le colpe, come è giusto che sia in queste occasioni, sono da attribuire a tutti i componenti della rosa, staff tecnico e società. Focalizzandosi momentaneamente sull'organico meneghino, la rappresentazione del periodo interista potrebbe trovare la propria personificazione nella figura di Joaquin Correa.
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Arrivato dalla Lazio nell'estate del 2021, il fedelissimo di Simone Inzaghi esordisce in nerazzurro mettendo a segno una decisiva doppietta contro l'Hellas Verona. Il debutto con gli scaligeri fa ben sperare circa il rendimento di Correa, il quale offre buone prestazioni nei primi tempi in nerazzurro.
Una serie di infortuni piuttosto seri, però, costringe il classe 1994 ad allontanarsi dal campo per diverso tempo. I relativi rientri in rosa, intervallati da altri frequenti problemi fisici, ne limitano di fatto l'impiego e la continuità di rendimento, il quale, al termine dell'annata, è considerato ben al di sotto delle aspettative.
La stagione 2022/2023 sembrava potesse concedere all'attaccante albiceleste la possibilità di rinascere. Niente di più diverso: la seconda annata milanese è una sorta di triste replica del copione già recitato nei mesi precedenti. Salvo qualche incoraggiante uscita positiva nelle prime fasi del campionato, Correa non ha saputo trovare la continuità necessaria per rendere giustizia all'investimento fatto per acquistarlo, palesando una costante mancanza di guizzo, estro, precisione ed utilità alla fase offensiva.
La sua avventura all'ombra del Duomo potrebbe concludersi a breve, e, se così fosse, sarebbe difficile giudicare positivamente la sua esperienza lombarda.
CARLO ALBERTO GAMBA