ITALIA ALBANIA INTER - Un esordio agli Europei 2024 all'insegna della Pazza Inter. Il rocambolesco 2-1 contro gli avversari dell'Albania ha permesso all'Italia di rispondere puntuale al colpo battuto dalla Spagna, vittoriosa contro la Croazia. Nella serata del Westfallenstadion di Dortmund, i ragazzi di Spalletti mettono in cascina quei tre punti che autorizzano a prospettare un verosimile superamento dei gironi. Come detto, le peripezie di questo sofferto incontro vedono l'Inter chiamata indirettamente in causa, considerando che - in positivo e in negativo - lo sviluppo degli eventi ha risentito chiaramente dell'influenza delle pedine nerazzurre prestate alla selezione italica. Vediamo dunque quale è stato, singolarmente, l'impatto di Federico Dimarco, Alessandro Bastoni, Nicolò Barella, Davide Frattesi e Matteo Darmian.
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Il primo giocatore nerazzurro a prendersi la scena durante la sfida d'esordio contro le Aquile. Sfortunatamente, il terzino di Calvairate si è reso autore di una prova complessivamente sciagurata. Il suo errore su una rimessa laterale a favore che lo vede operare ad un retropassaggio folle con Bajrami messo nella condizione di colpire da dentro l'area dopo appena 20 secondi è da far accapponare la pelle. Senza senso, inutile, dannoso e terrificante. Difficile giustificare a livello logico e concettuale un azzardo di questo tipo. Di lì in poi, il classe 1997 sembra incepparsi e non riuscire più a trovare una quadra che gli permettesse di essere costantemente efficacie. I suoi cross hanno fatto spesso passare tanti grattacapi alla retroguardia albanese, trovatasi il più delle volte a respingere affannosamente. Alla fine il successo è arrivato e va bene così, ma mi bisogna invertire la rotta e scrollarsi di dosso lo shock.
Prova quasi inappuntabile del gigante cremonese, riscopertosi muraglia grazie anche alla collaborazione del sorprendente Calafiori. Dalle sue parti, il centravanti avversario Broja ha poco margine per rendersi insidioso e deve accontentarsi una serie di sgomitate inutili. Al netto di una prestazione difensiva quasi totalmente adeguata, eccezion fatta per una sbavatura a causa di un mancato controllo palla che rischiava di mettere gli albanesi soli davanti a Donnarumma, il classe 1999 ha avuto l'ulteriore merito di mettere la testa su un preciso cross di Pellegrini e segnare la rete del provvisorio pareggio, nonché la prima marcatura della spedizione italiana in terra teutonica.
Si rivedono ampi sprazzi del miglior Barella. Recuperato in extremis dopo una serie di noie muscolari, il centrocampista sardo si è sin da subito caricato in spalla una Nazionale colpita a freddo dalla rete istantanea degli avversari. Il motorino nerazzurro dalla cilindrata 800 sembra essersi sdoppiato, visto che lo abbiamo trovato ovunque. Costantemente in pressione per rompere i tentativi di impostazione dei balcanici, il classe 1997 è un continuo supporto alla manovra azzurra e più volte si è saputo rendere pericolosamente preciso arrivato sulla trequarti. A mettere il sigillo su una prestazione autorevole è la volée di destro con cui si è completato il sorpasso italico.
Partita giocata a metà. Il centrocampista romano conferma quanto visto durante la stagione di Serie A e si rivela essere un animale da inserimento. L'imbucata precisa offertagli dall'amico Scamacca non si è rivelata vincente solo perché un grande Strakosha si fatto trovare pronto e lesto per deviare sul palo il pallonetto del nerazzurro. L'intesa tra Scamacca e Frattesi è talmente evidente da risultare quasi un "monopolio" a livello di impostazione: di fatto, ognuno dei due cercava esclusivamente di servire l'altro. Purtroppo, questo piano è stato man mano disinnescato dai rossoneri, abili ad arginare entrambi i giocatori romani per quasi tutto il secondo tempo. Globalmente, il centrocampista interista si è comunque conquistato la sufficienza.
Pochi minuti in campo ma consueta sostanza per il jolly rescaldinese, dirottato nel ruolo di terzino sinistro per andare a sostituire il compagno di club Dimarco. Dalle sue parti l'Albania non infastidisce più di tanto, ragion per cui il suo compito è stato piuttosto agevole.
Ci sembra doveroso spendere qualche parola anche per l'ulteriore componente nerazzurro presente in campo, ovvero l'eccezionalmente avversario Kristjan Asllani. Impiegato nel ruolo di mezzala in un centrocampo a tre, l'italo-albanese si è spesso dovuto assumere la responsabilità di imbastire le offensive albanesi. Il merito di una solida retroguardia azzurra ha spesso vanificato l'impostazione di gioco fortemente verticale operata dall'ex Empoli, spesso e volentieri pizzicato a cercare il lancio lungo piuttosto che la giocata palla a terra. Oltre a questo, la pressione della trequarti italiana gli lascia poco margine per provare a cercare azioni fluide. Tuttavia, il suo lancio millimetrico per Manaj, al netto della scorretta lettura difensiva di Calafiori, ci ha fatto passare qualche secondo di puro terrore.
CARLO ALBERTO GAMBA