EURO 2024 INTER TOP FLOP - Gli Europei 2024 si sono conclusi con il quarto trionfo della Spagna, capace di battere in finale una delle favoritissime della vigilia, l'Inghilterra di Southgate, caduta sotto i colpi delle Furie Rosse. La 17^ edizione della competizione continentale si è rivelata, invece, amara per l'Italia, presentatasi in Germania da campione in carica e uscita meritatamente agli ottavi di finale contro la meno quotata Svizzera, dopo aver già disputato una fase a gironi non all'altezza. Ad Euro 2024, l'Inter è stata la squadra in assoluto più rappresentata (insieme al Manchester City), con ben 13 calciatori nerazzurri che hanno potuto vestire i colori del proprio paese. Andiamo a scoprire chi ha deluso le aspettative e chi, invece, è stato protagonista con la propria nazionale.
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In assoluto tra gli interisti più positivi in Germania. De Vrij è arrivato ad un passo dalla finale con la sua Olanda, arrendendosi solo contro l'Inghilterra nella semifinale decisa da un gol al 90' di Watkins che sa di beffa. Il centrale classe 1992 è stato un titolare inamovibile, non saltando nemmeno un minuto in tutta la manifestazione e realizzando di testa il gol del pareggio nel quarto di finale poi vinto contro la Turchia.
Anche lui, come De Vrij, ha accarezzato la possibilità di giocare l'atto conclusivo di Euro 2024, e lo ha fatto al termine di un torneo giocato su ottimi livelli. Koeman non si è privato praticamente mai dell'esterno nerazzurro, facendolo partire titolare in cinque partite su sei disputate. Suo è l'assist per il gol del 2-1 di Gakpo che ha mandato gli Oranje in semifinale, dove Denzel ha prima commesso un calcio di rigore, per poi farsi perdonare con un salvataggio sulla linea e una traversa scheggiata. Purtroppo, però, non è bastato.
Capitano e leader della Turchia, i sogni di Hakan si sono infranti ai quarti di finale contro l'Olanda degli amici De Vrij e Dumfries. Rimane però la grande competizione disputata dalla selezione allenata da Montella, con Calha sempre autore di prestazioni ottime, come quella ai gironi contro la Repubblica Ceca, condita da un gran gol di destro da posizione defilata.
Dopo la stagione straordinaria disputata con l'Inter, Sommer è stato chiamato a difendere i pali della Svizzera e come al solito non ha deluso. Dopo aver eliminato l'Italia agli ottavi, gli elvetici hanno affrontato l'Inghilterra. Qui Sommer si è reso autore di una parata sensazionale su un bolide di Rice da fuori ai supplementari, ma alla lotteria dei calci di rigore non è riuscito a neutralizzare nemmeno un penalty, con gli errori dei suoi compagni che sono stati decisivi per l'eliminazione.
Non ha disputato sicuramente un Europeo indimenticabile, ma va premiato il cammino della sua Austria, capace di vincere un girone di ferro con Francia e Olanda. Arna non ha fatto vedere grandi acuti, ma vestendo la fascia di capitano per l'assenza di Alaba, ha dato comunque il suo contributo, realizzando il calcio di rigore che ha chiuso la sfida contro la Polonia. Agli ottavi è arrivata la delusione dell'eliminazione contro la Turchia, ma la nazionale di Rangnick ha comunque eguagliato il proprio miglior risultato in un campionato europeo, ottenuto a Euro 2020.
Titolare indiscusso dell'Albania capace di centrare la prima storica qualificazione ad un Europeo, va in difficoltà contro l'Italia, ma disputa due buone gare contro Croazia e Spagna. Ciò non basta ad evitare alla nazionale di Sylvinho l'ultimo posto nel girone con un solo punto fatto, ma contro delle avversarie così attrezzate non si poteva chiedere molto di più.
Paga la fallimentare spedizione degli azzurri in Germania. All'esordio contro l'Albania è tra i migliori in campo e realizza il bellissimo gol del 2-1. Contro la Spagna fa un buon primo tempo, ma sparisce nel secondo, mentre con la Croazia torna a giocare una buona gara. Agli ottavi contro la Svizzera, infine, è irriconoscibile, sbaglia molto, si perde Freuler sul gol dell'1-0 e viene sostituito dopo poco più di un'ora. Nel complesso non ha disputato un Europeo disastroso, ma sicuramente è stato lontano dal Barella ammirato nell'ultima stagione.
Proprio come fatto per Barella, non si può non tener conto del deludente cammino dell'Italia. Contro l'Albania disputa una gran partita, condita dal gol di testa del momentaneo pareggio. Nelle altre gare commette qualche sbavatura, come quella contro la Croazia nell'azione che ha portato al gol di Modric. Anche lui, nel complesso, non ha fatto una pessima figura, ma non è stato capace di dare la solita sicurezza di sempre sia in fase difensiva che di impostazione.
Quella vista a Euro 2024 è stata la brutta copia dell'esterno tutta qualità che ha sfornato gol e assist nell'arco della scorsa stagione con la maglia dell'Inter. Poco incisivo e propositivo nelle tre partite in cui è stato impiegato, Dimarco ha macchiato il suo esordio contro l'Albania con una rimessa sbagliata, costata un gol dopo meno di 30 secondi dal fischio d'inizio. Negative anche le due partite disputate contro Spagna e Croazia, durante le quali non ha fatto vedere nulla di ciò a cui ci aveva abituato.
Se da braccetto di destra contro la Croazia risulta la solita garanzia, quando viene impiegato da terzino sinistro contro la Svizzera va in grande difficoltà. Non riesce mai a spingere, gestisce male i palloni che gli arrivano e soffre la velocità di Ndoye. Se si trova tra i flop la colpa è soprattutto di Spalletti.
Di positivo nel suo Europeo c'è solo la prestazione con l'Albania, durante la quale sfiora il gol con un scavino che si stampa sul palo. Contro la Spagna vaga a vuoto per 45 minuti e viene sostituito all'intervallo, mentre con la Croazia entra ad inizio secondo tempo e causa un calcio di rigore con un fallo di mano. Decisamente non il Frattesi visto fin qui in Nazionale.
Inizia Euro 2024 da titolare della Francia, ma non riesce ad incidere, facendo spesso il compitino e non trovando mai la via del gol. Nelle ultime gare perde anche la titolarità a favore di Kolo Muani. Torneo dimenticabilissimo.
Non disputa neppure un minuto in tutta la competizione, sulla destra gli viene sempre preferito Koundé. Senza voto.
Christian Gugliotta