DIMARCO INTER - Federico Dimarco in questa parte di stagione più che mai si sta dimostrando l’uomo su cui può contare l’Inter. Nel giorno in cui ha spento 25 candeline si è caricato i nerazzurri sulle spalle e li ha trascinati verso una prepotente vittoria in Serie A contro il Bologna. Questa mattina, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, è stata pubblicata una sua lunga intervista. Di seguito un estratto.
"Sì, è stata un’emozione, ma non mi sono fatto un regalo da solo, il regalo è di tutta la squadra perché, al di là della doppietta, abbiamo vinto insieme ed è questo quello che conta".
"È giusto che la gente critichi le 5 sconfitte in A, che sono troppe, ma mancano tante partite. E, tralasciando il Napoli che ora sta benissimo, le altalene le hanno anche le altre: siamo tutte lì, non è solo e sempre l’Inter in crisi...".
"La Juve una volta ha già rimontato 11 punti... E poi pensiamo all’anno scorso: eravamo a +8 e poi abbiamo visto come è finita. Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai. Non sarà facile, ma posso dire che daremo il 100% per arrivare più in alto possibile".
"La sconfitta col Milan, e mi è davvero difficile dirlo..., è stata meritata. Con la Juve no: l’avevamo in mano, non ci hanno certo dominato. Ma ci prendiamo le nostre responsabilità perché abbiamo perso per colpa nostra".
"Porto? Non era la più facile, non esiste 'la più facile'. Era la migliore da pescare, quello sì. Ma dovremo affrontarlo al massimo come fosse il City o il Chelsea".
"Ivan l’anno scorso ha fatto una stagione straordinaria: era 'ingiocabile'... L’avevo conosciuto quando era appena arrivato poi, quando l’ho rivisto dopo anni, era un altro, a un livello unico".