DE ZERBI INTERVISTE INTER - Il prossimo avversario dell'Inter in Champions League sarà lo Shakhtar di Roberto De Zerbi. In un'intervista riportata dalla Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico del Sassuolo ha parlato della situazione del girone e degli obiettivi degli ucraini.
"Siamo ancora agli inizi, però sono soddisfatto della crescita della squadra, del modo in cui mi sono calato in una realtà nuova, del rapporto con il club e i giocatori e dei primi risultati. La più grande difficoltà è la lingua: io dirigo gli allenamenti in italiano, ho due traduttori bravissimi. Poi uso un po’ di inglese, di spagnolo. E i ragazzi si sforzano di capire l’italiano. Ho cambiato atteggiamento in campo: sono meno duro, in Italia mi arrabbiavo di più perché il rapporto lo potevo ricostruire fuori dal campo. Tra le altre difficoltà, ci sono i viaggi lunghi, quasi sempre in aereo per tre o quattro ore. E poi le partite ravvicinate: da luglio giochiamo ogni tre giorni. A me era capitato solo nel primo post-lockdown. È un’esperienza nuova, che mi arricchisce".
"Perché ci siamo meritati quello. Però ogni partita porta con sé una storia diversa. Con l’Inter abbiamo pareggiato facendo una buona prestazione. Con il Real in casa abbiamo perso 5-0 ma fino al 2-0 del 51’ era una gara equilibrata. E al ritorno siamo stati sempre in partita. Avremmo potuto fare di più, certo, ma fa tutto parte del percorso. Con una strategia diversa, avremmo forse qualche punto in più. Ma ho preferito giocare a modo mio pur sapendo che il rischio era alto: una scelta dettata dal desiderio di costruire qualcosa di importante. Adesso non siamo pronti a giocare così in Champions, ci mancano la conoscenza del gioco, le caratteristiche fisiche, la convinzione. Ma cresceremo. Il punto di arrivo sarà tornare negli stadi importanti e giocare senza il freno a mano tirato".
"Adesso penso alla partita di Milano. Con l’Inter faremo di tutto per vincere e tenere viva la speranza di chiudere terzi. È Interessante e molto equilibrata. Noto la ricerca degli spazi, una tendenza che va avanti da un po’ di tempo. Milan e Napoli non sono lì per caso: hanno idee, mentalità, qualità ed entusiasmo. E ci sono altre squadre che lotteranno per lo scudetto".