CONFERENZA CONCEIÇAO INTER PORTO - Chiude la giornata della vigilia di Inter Porto la conferenza stampa del tecnico dei portoghesi Sergio Conceiçao. Queste le sue parole.
"Sì siamo stati compagni di squadra ma la sfida non è tra Simone Inzaghi e Conceiçao bensì tra due squadre che hanno tanta storia. Mi fa piacere rivedere Simone, siamo stati insieme a Roma e abbiamo vinto dei titoli importanti. Adesso facciamo un altro lavoro, più impegnativo ma ugualmente appassionante. Mi aspetto una gara difficile, è una squadra con tanti giocatori di valore, un gioco chiaro e variabili interessanti.
Se vogliamo passare dobbiamo essere una squadra intensa, viva in tutta la partita. Giocare contro queste squadre è una sfida enorme: vogliamo mettere in campo la stessa motivazione a prescindere dall'avversario, è stimolante capire cosa si può fare contro un avversario che applica principi simili. L'obiettivo è quello di passare il turno. Sappiamo che ci sono due partite, il precedente con la Roma ce lo insegna: noi prepariamo la gara per avere più chance di passare ai quarti di finale”.
“Alcuni giocatori che ho chiamato avevano degli infortuni, delle lesioni muscolari, come sappiamo ogni ora che passa è importante per il recupero, abbiamo la speranza di recuperarli. Non sono pronti per giocare novanta minuti, ma sono venuti comunque con noi in trasferta. Sono in un periodo di transizione fra l'infermeria e il campo, spero che domani avremo buone notizie per una partita da fare con i giocatori che sono nelle condizioni migliori".
"L'Inter è forte, piena di grandissimi giocatori. È abituata ad avere test settimanali di livello molto alto, gioca in uno dei campionati più competitivi del mondo e negli ultimi tre mesi ha perso soltanto una volta. Sappiamo le qualità che hanno, ma siamo consci anche delle nostre. Siamo abituati a certi palcoscenici, siamo un club storico e ci dobbiamo presentare come tale. L'obiettivo è stato quello di preparare il gioco sempre con grande fiducia.
Meglio l'Inter con o senza Lukaku? Non sono Inzaghi, questa è una bella domanda ma per Simone. Penso che abbia attaccanti fortissimi, dopo sceglierà Simone in base alle sue esigenze. Io ho preferenze per i miei giocatori".
"L'emozione di tornare a San Siro è sempre grande, sapete l'affetto che ho per l'Italia, è un Paese che mi ha accolto quando avevo 22-23 anni. All'Inter ho giocato un po' meno, mi sono infortunato quando sono arrivato, dopo bellissime stagioni con la Lazio e con il Parma, non ho fatto così bene come in quelle squadre. Ma si parla del passato e non sono mai stato vicino ad allenare squadre italiane.
Io amo l'Italia, è un Paese meraviglioso, ha tantissime qualità, più dei suoi difetti. Qui ho imparato da giocatore, dagli allenatori che ho avuto ho imparato qualcosa, chi è umile impara sempre qualcosa da chiunque, anche da chi taglia l'erba del campo. Dobbiamo avere l'intelligenza di pensare che non sappiamo tutto. L'esperienza in Italia è stata importante, per tutte le persone che ho conosciuto, ma non determinante perché poi ognuno ha le sue idee".