Coco: "L’Inter può sorprendere il Barcellona in Champions, ma serve coraggio"

30 Aprile 2025
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Redazione NR
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Francesco Coco Barcellona Inter intervista
Tempo di lettura: 2 minuti

COCO BARCELLONA INTER INTERVISTA - In un’intervista a Tuttosport, Francesco Coco, doppio ex di Inter e Barcellona, analizza la sfida di Champions tra nerazzurri e blaugrana: “Il Barça è la squadra che gioca meglio al mondo, ma l’Inter ha armi per far male. Mi aspetto una reazione dopo le ultime sconfitte”. L’ex difensore elogia Dimarco e riflette sul valore dei risultati rispetto alla qualità del gioco: “In Italia contano solo le vittorie, ma io preferisco una stagione da protagonista anche senza titoli”. Ecco un estratto dell'intervista.

Verso Barcellona Inter, l'intervista di Coco

"Sono convinto che l’Inter avrà la forza di reagire e riuscirà a rialzarsi dopo le ultime sconfitte. Per questo mi aspetto che riesca a fare meglio in Champions che in campionato, nonostante il Barcellona sia il peggior avversario possibile in questo momento. La squadra che gioca meglio al mondo e che diverte di più. Hanno una qualità incredibile con giocatori dal tasso tecnico elevatissimo, tuttavia l’Inter ha delle armi a propria disposizione per provare a far male ai catalani. 

L’Inter deve andare a Barcellona senza paura ed entrare in campo con la consapevolezza di essere una grande squadra, conscia del fatto di trovarsi di fronte un’avversaria che, comunque vada, ti fa giocare poco. Il possesso del pallone e le iniziative saranno quasi tutte ad appannaggio dei catalani. Se i nerazzurri sapranno essere compatti, possono poi avere la chance di creare occasioni per far gol. Ad esempio giocando in verticale e lanciando in profondità Thuram, l’Inter può mettere in seria difficoltà i centrali del Barça. Inoltre sugli esterni con Dumfries e Dimarco Inzaghi può far molto male al Barça".

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Giocarsela su tutti i fronti o concentrarsi su un solo obiettivo?

"L’aver giocato a Barcellona mi ha fatto acquisire la mentalità che conta giocare bene e fare una stagione importante, da protagonisti, a costo di rischiare di restare col cerino in mano. Capisco che però in Italia a parole vorremmo giocare bene, ma poi siamo schiavi dei risultati e se non vinci finiscono tutti in discussione".

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