CAMBIASSO MILITO MARKETING - Esteban Cambiasso, ospite di Sky, ricorda i fasti del Triplete e parla a 360° della sua Inter e di quella attuale.
"Ognuno di noi sapeva bene cosa doveva fare. A volte la gente pensa che il giocatore debba essere caricato per forza, ma non va dimenticata l’autodeterminazione. La nostra squadra aveva una voglia di fare bene pazzesca, avevamo superato tanti gradini per arrivare lì. Avevamo la consapevolezza di essere pronti".
"A livello di squadra non c’era una sola forza: bisogna avere una capacità camaleontica e cambiare pelle quando serve - prosegue il Cuchu su Sky -. La nostra squadra sarà ricordata come una che difendeva bene ma anche come una che è riuscita a segnare più di un gol contro squadre come Barcellona, nel Derby di andata e di ritorno contro il Milan, con un uomo in meno. Ma sapevamo anche attaccare e soffrire".
"Moratti ha seguito un sogno con passione e fare questo ti aiuta ad avvicinarti o a raggiungerlo. Il suo sogno è riuscito a trasmetterlo a tutti per la sua volontà, ha sempre cercato di fare il passo in avanti e di migliorare tutto, dai giocatori alla società. L'ha fatto da padre, ma anche con i buoni modi si può dare l’esempio, parlando per bene - specifica Cambiasso all'emittente satellitare -. Il fatto di averlo reso felice è una cosa che ci porteremo sempre nel cuore, anche per l’amore della sua famiglia verso questa società".
"Con Mourinho abbiamo adottato un modo di allenarci con la base del pallone ad un’intensità enorme. José è un grandissimo comunicatore, ma c’è un allenatore molto preparato su più livelli, sull'aspetto tecnico e tattico. Ci ha lasciato una grande cosa: il modo di allenarci".
"Sorpreso che non abbia vinto il Pallone d'oro? Se dovessi pensare a un titolone domani sul giornale devo dire per forza di sì per quello che ha fatto e per come ha deciso Coppa Italia, scudetto e Champions. Questo tipo di premi sono legati anche al marketing e al farsi notare, cose che non piacciono a Diego e quindi non mi son sorpreso più di tanto".