Cambiasso: "L'Inter è completa. Orgoglioso del percorso di Lautaro"

30 Marzo 2025
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Redazione NR
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CAMBIASSO INTER INTERVISTA - Esteban Cambiasso ha rilasciato un'intervista per il Matchday Programme della gara tra Inter e Udinese. L'ex centrocampista ha speso delle parole sulla squadra di Inzaghi, ricordando anche il proprio passato in nerazzurro.

Inter Udinese, le parole di Cambiasso nel Matchday Programme

Come descriveresti questa Inter?

"È una squadra molto completa, sta facendo un percorso difficile ma molto positivo e ovviamente più si avvicina al finale della stagione e più c'è bisogno di fare lo sprint per cercare di raggiungere gli obiettivi".

Lautaro macina record

"Sono contento perché sia Lautaro che tanti altri compagni sono riusciti ad entrare veramente nel cuore dei tifosi dell’Inter, con un grande senso di appartenenza e questo va al di là di ogni bandiera. Sono orgoglioso del percorso che sta facendo lui, ma non per dove sia nato, ma per quello che rappresenta insieme ad altri ragazzi di questa squadra".

Le gare in nerazzurro più impresse nella memoria

"Ricordo con affetto la Supercoppa che abbiamo vinto a Torino, è stata molto importante. Anche la prima Coppa Italia nel 2005, quella è stata la mia prima stagione a Milano. Ce ne sono state tante, tra cui poi ovviamente le gare giocate nell’anno magico del triplete. Ogni vittoria e ogni trofeo alzato hanno una sensazione positiva diversa perché fanno parte di un momento particolare, della squadra e del gruppo".

Un gol in particolare?

"Dovrei citarne tre. In ordine cronologico, il gol che ho fatto nella finale di Coppa Italia del 2006 contro la Roma, con un cross di Zanetti e un tiro al volo di sinistro sotto i nostri tifosi. Qualche mese più tardi, subito dopo la scomparsa di Facchetti, ricordo con emozione la doppietta che ho fatto a Firenze, è una cosa che sentimentalmente ancora oggi se ci penso mi viene la pelle d'oca. Poi ovviamente il gol al Chelsea, in un momento delicato di quella stagione".

Cosa vuol dire rappresentare l'Inter?

"Sono stati dieci anni in cui ho cercato sempre di rendere orgogliosi i tifosi che venivano allo stadio a vederci. Questo è lo scopo che un giocatore deve avere quando entra in campo e per quanto mi dicono anche oggi i tifosi per strada credo di esserci riuscito".

Il compagno che più ti ha ispirato?

"Ho giocato con tanti campioni, ma per me ci sono due giocatori che vengono nominati poco e che sono stati fondamentali nell’anno del Triplete: Francesco Toldo e Paolo Orlandoni. Loro due in quella stagione non hanno mai mollato, nonostante sapessero di non giocare quasi mai. Non hanno mai smesso di allenarsi e di caricare la squadra, di essere sorridenti quando noi eravamo tristi. Sono stati il bilancio perfetto per una squadra che doveva pensare prima al gruppo".

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