BISSECK INTER INTERVISTA - Il difensore dell'Inter Yann Bisseck ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del canale ufficiale della Serie A.
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"Firmare per una grande squadra come l'Inter è emozionante. È un segno di grande fiducia e rispetto, non credo che in tanti pensassero mi comportassi così bene da subito, sono felice di averlo fatto. Ho ancora tanta strada da fare, posso ancora migliorare, ma la strada è quella giusta".
Sulle difficoltà all'inizio della scorsa stagione: "Me lo aspettavo: se guardi da dove provengo, ossia dal campionato danese, non uno dei più competitivi d'Europa, sai di essere un po' indietro nelle gerarchie. Nel primo mese mi sono ambientato, credo di averlo fatto bene. Ma alla fine è tutto nella tua testa: bisogna essere mentalmente forte, basta poco per perdere la fiducia, in particolare all'inizio quando giochi poco. Bisogna andare avanti, aspettare la tua chance e farti trovare pronto, spesso è l'unica che ti capita".
Sui rimpianti: "Vogliamo vincere tutto, non pensiamo di recuperare in questa stagione. Prepariamo seriamente ogni partita".
Sul primo gol in nerazzurro: "Come lo ricordo? Come una favola: era il giorno prima di Natale, la mia famiglia era allo stadio. Se segni a San Siro è un'emozione diversa, fuori casa non è la stesso. Quando senti tutto lo stadio gridare il tuo nome cinque volte, vedi i tuoi compagni felici, è un'emozione difficile da descrivere".
Il gol a Bologna: "Non sapevo che Inzaghi avesse detto che per una rete del genere ci avrebbe pagato la cena, gli parlerò (ride, ndr)... Non è qualcosa di preparato, la gente esagera un pochino. Un gol così è straordinario, ma vogliamo semplicemente fare gol. Quando Bastoni ha la palla può accadere qualcosa, crea occasioni. Quel giorno ero lì: non so cosa ci facessi in posizione così avanzata, però ero nel posto giusto al momento giusto".
Sulle richieste di Inzaghi per i difensori: "È un modo diverso di giocare, però già in Danimarca avevo ampia libertà giocando da braccetto sinistro, ero già abituato. Abbiamo grosse responsabilità come difensori: bisogna costruire da dietro, essere aggressivi e tenere bene la linea. Ci vuole del tempo prima che l'allenatore si fidi di te: in quel ruolo non è semplice, facciamo muovere tutta la squadra, però è divertente. Hai tanta libertà: il mister si fida di te, sappiamo quando bisogna dribblare. È un modo diverso di giocare in tutta Europa".
Il rapporto con Inzaghi: "Parliamo tanto, si fida di me. Quando sono in campo la qualità non si abbassa. Sono felice di come va".
Il ricordo più bello dello Scudetto: "Per essere altruista quando abbiamo vinto il derby, anche se non ho giocato. Ma se devo essere sincero ricordo a malapena la partita: quando l'arbitro ha fischiato la fine è stato incredibile. Come è esploso lo stadio, la gioia dei compagni... Il significato della seconda stella è indescrivibile, qualcosa che non dimenticherò mai. Anche la festa a Milano? Sì, anche...".
Sul soprannome 'Bisteccone': "Non so come sia accaduto, sui social ho visto questo soprannome... Ero confuso, non sapevo l'italiano in quel momento. Ora mi chiamano così anche i miei compagni e i miei familiari: un po' troppo a questo punto (ride, ndr)... Credo in ogni caso che esistano soprannomi peggiori; non ho dovuto dare spiegazioni a casa, la mia famiglia segue da vicino la mia carriera".
Sulla vita a Milano: "È bello vivere a Milano, soprattutto per me che ho sempre vissuto in città piccole. È qualcosa di nuovo per me: c'è sempre qualcosa da fare, posti da vedere... Mi piace, anche se i prezzi degli affitti potrebbero essere più bassi...".
Sugli obiettivi: "Vogliamo vincere tutto: vogliamo ripeterci in campionato, vincere la Supercoppa e la Coppa Italia. Vogliamo vincere tutto, pensiamo di avere la forza per farlo. A livello personale voglio giocare il più possibile. Ho iniziato bene in questa stagione, ho giocato molto di più: in confronto allo scorso anno, a questo punto della stagione credo di aver triplicato il minutaggio. Voglio avere continuità, è la cosa più importante per un difensore. Poi, ovviamente, vorrei ricevere la prima convocazione in Nazionale, magari a marzo quando giocheremo contro l'Italia (a San Siro, ndr): sarebbe una bella storia. Sono sulla buona strada, le cose vanno bene".