BERTI INTERVISTA - Le prime uscite della nuova Inter di Simone Inzaghi hanno convinto tifosi e addetti ai lavori. Anche nel pareggio contro la Samp, i nerazzurri hanno mostrato un gioco senza sbavature degne di nota. Di questo cambio di passo ha parlato Nicola Berti ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
"Tre partite sono nulla in una stagione, ma non sottovaluterei l'importanza delle vittorie su Genoa e Verona per creare le giuste vibrazioni e riaccendere l'entusiasmo dopo un'estate difficile. Il pareggio con la Samp mi infastidisce, sono due punti persi che però non cambiano la sostanza".
"Marotta e Ausilio hanno fatto un lavoro pauroso. I problemi della proprietà potevano affondare la squadra, invece. Abbiamo preso 180 milioni dalla cessione di Lukaku e Hakimi, reinvestendone ben pochi, eppure siamo più forti dello scorso anno".
"Lui è il passato. E non dimentichiamoci che se ne sarebbe voluto andare anche un anno prima, dopo la finale di Europa League persa contro il Siviglia".
"Ho notato un cambiamento pazzesco, ora giochiamo di più la palla e ci sono più spazi. Aspettando Dumfries e Dimarco, che comunque a Marassi ha fatto un gol pazzesco, io vado matto per Dzeko. Andate a prendervi le interviste di qualche anno fa, quando sembrava che Edin fosse vicino. Già allora dicevo che era il mio preferito. Utilità e intelligenza calcistica superiori".
"La Juve ha perso un bomber unico come Ronaldo, ma senza un uomo così ingombrante potrebbe anche mettersi a giocare meglio. Come noi senza Lukaku".
"Intanto mi lasci dire che la cosa più importante è il ritorno dei tifosi allo stadio. Quando c'erano mille accessi mi sono rifiutato di andare, così era troppo triste. Ora spiace per la capienza al 50%, Inter-Real è una sfida da Meazza traboccante. Però ci sarà comunque una grande atmosfera. Dobbiamo vincere e raggiungere gli ottavi dopo due anni in cui abbiamo fallito per un soffio. Comunque non è sul Real che si farà la corsa. La chiave è lo Shakhtar e dobbiamo per forza passare noi. Anche se De Zerbi come allenatore mi piace e farà di tutto per metterci in difficoltà".
"Vinciamo noi 3 a 2."