INTER INTERVISTA BASTONI - Arrivato lo scorso anno all'ombra di Diego Godin, Alessandro Bastoni ha pian piano convinto Antonio Conte arrivando a scavalcare il difensore uruguaiano e diventando il titolare fisso della difesa dell'Inter. Il centrale di Cremona, grazie alle ottime prestazioni in nerazzurro, si è guadagnato anche la fiducia del c.t. dell'Italia Roberto Mancini arrivando ad essere uno dei migliori prospetti futuri della nostra Nazionale. E Bastoni si è raccontato, in collegamento su Instagram con l'Associazione Giacomo Sintini per una raccolta fondi in aiuto dell'ospedale di Perugia per fronteggiare la crisi Covid.
"L’esordio a San Siro è una cosa incredibile. Probabilmente me ne renderò conto fra qualche anno perché comunque giocare davanti a 70mila persone che urlano il tuo nome è veramente bello, ma magari in questo momento fatico a rendermene conto. La partita più importanti fino a questo momento è stata la finale di Europa League contro il Siviglia, anche se l’abbiamo persa penso sia stata importantissima perché arrivare a giocare una finale europea è sempre un gran risultato. Ho ventuno anni e posso crescere ancora, queste partite mi fanno maturare e quindi sono fiducioso per il futuro".
"Ne dico una con l’Inter e una con l'Italia. Con gli Azzurri direi il ricordo più bello in assoluto: la finale del 2006, vorrei essere Materazzi. Credo sia l’emozione più bella in assoluto vincere qualcosa a livello mondiale con la tua Nazionale. Ti responsabilizza molto e ti dà consapevolezza, hai la possibilità di rappresentare un Paese intero. Quindi direi Italia-Francia. L’altra è la finale di Champions dell’Inter contro il Bayern Monaco, perché dopo il Mondiale c’è la Champions League".