BARELLA INTER INTERVISTA - Il centrocampista dell'Inter Nicolò Barella, in una lunga intervista sul canale YouTube di Daniele Caccia, si è raccontato a 360°, parlando anche della sua esperienza in nerazzurro.
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"Sono sempre stato tifosissimo del Cagliari, il mio sogno era indossare quella maglia. Ho molti parenti e amici che tifano Inter, ho festeggiato con loro per i tanti successi. Per me l'Inter è sempre stata tra le grandi, ho sempre simpatizzato per lei: mi è piaciuta la storia, i colori... Quando vinceva ero felice come se avesse vinto il Cagliari. Per me Cagliari è il mio sangue, mentre l'Inter è entrata nel mio cuore e nella mia vita. Avevo molte opportunità per lasciare Cagliari, più di un paio... Tante delle mie scelte sono state dettate dal fatto che non potevo andare in certe squadre per la rivalità tra le tifoserie. La narrazione di quando ho lasciato Cagliari è stata distorta, mi dispiace sia stata raccontata in modo sbagliato. Quando c'è stata l'opportunità di venire all'Inter cercavo il progetto, c'era Conte che ha spinto per avermi. Non c'era possibilità che rifiutassi. Era un passo in avanti troppo grande che non potevo rifiutare. Ringrazio ogni giorno chi ha fatto sì che io potessi indossare questa maglia, ne sono orgoglioso come se fosse mia".
Il valore del suo cartellino sin da giovane: "Sono arrivato dal Cagliari con una valutazione importante: ero il più pagato della storia dell'Inter, prima che arrivasse Lukaku. Si erano create aspettative, ma ho scelto quel progetto perché era la squadra migliore. Ero sereno, felice. Stavo lasciando casa mia, ma ero contento di fare uno step in più. Non ho mai dato peso a questa cosa, ma per tanti può essere un problema. Io a 27 anni mi sono realizzato, ma spero di vincere ancora. Non mi cambia nulla sapere quanto valgo, gioco bene o male indipendentemente dal cartellino. Ho conosciuto compagni e calciatori che avvertono il peso del cartellino, offre una scusa in più alla gente per criticarti. Si dice: 'Sei costato più di una casa'...".