ANDREAZZOLI INTER ASLLANI INTERVISTA - Al centro dell’attenzione e del progetto dell’Inter oggi sembra esserci Kristjan Asllani. Il giovane talento prima di approdare a Milano è stato protagonista dell’Empoli, sotto la guida di Aurelio Andreazzoli. Il tecnico ha rilasciato un'intervista sull’argomento a il Corriere dello Sport. Queste le sue parole.
“Le doti morali. È nato per giocare a calcio perché non ha grilli per la testa, non ha un tatuaggio, non dice mai una parola fuori posto. E’ sempre concentrato ed è una soddisfazione allenarlo: cosa gli dici fa, senza che tu debba ripeterglielo il giorno dopo. A essere sinceri, non era difficile notare che aveva qualcosa più degli altri. Sono stati bravi coloro che lo hanno preso da ragazzino e lo hanno cresciuto nel vivaio. Forse siamo stati bravi a credere che potesse esprimersi tra i grandi come in Primavera.”
“Non credo di aver fatto un granché perché gli allenatori “raccolgono” quello che i giocatori propongono. La mia professione la svolgo senza guardare la carta identità: decisivo per il mio giudizio è quello che uno dà in campo e se è giovane, tanto meglio... La gioventù porta qualcosa di interessante in un gruppo”.ù
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“Fisicamente ancora deve formarsi ma quanto a resistenza ha qualità importanti. Sui piedi, poco da dire: calcia di destro o di sinistro, batte i rigori e tira benissimo gli angoli. E’ uno che... c’ha tante cose.”
“Secondo lei se non lo fosse stato, lo avrebbero preso? All’Inter, come si dice, non dormono... a piedi scoperti. Asllani è pronto per una grande, ma deve ancora crescere: allenarsi in un ambiente del genere accelererà il suo processo di maturazione. Le prime presenze, entrando a partita in corso, le ha fatte come interno, a destra o a sinistra, ma quando gli abbiamo dato una maglia da titolare, lo abbiamo utilizzato sempre come play davanti alla difesa, a eccezione delle due gare contro l’Inter, in Coppa Italia e al ritorno in campionato. Lì gli abbiamo chiesto di marcare il regista avversario e di muoversi da trequartista. Ci è riuscito bene anche perché vicino all’area di rigore cerca la porta con entrambi i piedi e ha un bel tiro. Lo ha confermato a Ferrara”.
“Sì perché gli voglio bene. È un bravo ragazzo e faccio il tifo per lui. Gli ho mandato un messaggio dopo l’incontro e lui mi ha subito risposto. Ma quello che ci siamo detti, rimane tra noi».