NORVEGIA ITALIA - La pesante sconfitta dell'Italia contro la Norvegia ha acceso un acceso dibattito tra tifosi e opinionisti, con molti che hanno puntato il dito contro il cosiddetto "blocco Inter", accusato di condizionare negativamente il rendimento della Nazionale visto il calo avuto dalla squadra nerazzurra nella parte finale di stagione. Ma è davvero giusto attribuire la disfatta a un gruppo che, nella realtà dei fatti, era rappresentato da soli due titolari nella formazione iniziale? Ridurre il tracollo azzurro a una questione di appartenenza di club rischia di essere una semplificazione superficiale, utile solo a creare polemiche. I problemi dell'Italia sono ben più profondi e strutturali: riguardano scelte tattiche, condizione mentale e mancanza di alternative. È il momento di analizzare con lucidità, senza cercare capri espiatori facili.
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L'Italia in Norvegia ha messo in mostra la versione peggiore di sé: da ormai anni gli Azzurri nelle partite importanti non riescono ad esprimere il meglio del proprio potenziale. Una caratteristica storica della nazionale italiana di calcio era quella di riuscire ad alzare il proprio livello contro avversari di primissima fascia e nelle partite che contano davvero, caratteristica ormai persa. È successo contro la Svizzera negli scorsi Europei, è successo contro la Francia in Nations League, ed è successo anche contro la Norvegia nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026.
Ma perché si è persa questa caratteristica? Uno dei motivi può essere quella di un serbatoio di risorse ormai limitato: non c'è più la tendenza nello sviluppare giovani calciatori destinati a diventare delle stelle. In Italia, oggi, si lavora poco sui settori giovanili, usando spesso i migliori prospetti del proprio club per ottenere delle plusvalenze utili alle operazioni di calciomercato. Di conseguenza sono pochissimi i calciatori veramente forti ad emergere nel patrimonio calcistico italiano. Chi scrive si riferisce soprattutto dal punto di vista tecnico: sono pochissimi i calciatori italiani in grado di saltare l'uomo, di fare la differenza con una giocata tecnica di alto livello.
Donnarumma; Di Lorenzo, Coppola, Bastoni; Zappacosta, Barella, Rovella, Tonali, Udogie; Raspadori; Retegui. Questa è stata la formazione iniziale degli Azzurri nel match contro la Norvegia: come potete vedere, soltanto Barella e Bastoni hanno fatto parte dell'undici di Spalletti, quindi in quale modo il gruppo Inter è esistito in questa partita? In quale modo la disfatta di una squadra può essere causata dal rendimento di soltanto 2 degli 11 giocatori titolari? Sia chiaro, Bastoni e Barella hanno giocato una pessima partita, così come tutti gli italiani scesi in campo. Ma è davvero necessario ridursi a colpevolizzare i ragazzi interisti, quando, ad esempio, Mateo Retegui non riesce a tirare una volta nello specchio avversario? E sto citando il capocannoniere dell'ultimo campionato di Serie A.
C'è stata la vicenda Acerbi che senz'altro non ha aiutato a portare entusiasmo all'interno del gruppo, è vero. Il difensore interista ha rifiutato la chiamata del CT Spalletti, creando una polemica attorno alla nostra nazionale. Ma può bastare questo? Secondo chi scrive, il KO italiano è da analizzare anche e soprattutto sotto altri aspetti: sopra ne sono stati scritti alcuni, ma da segnalare ci sono anche le scelte discutibili fatte da Luciano Spalletti.
Lanciare da titolare Coppola, difensore centrale del Verona che ha subito 66 goal in Serie A, in una partita così importante è un grosso azzardo. E, attenzione: Coppola non ha giocato peggio di altri italiani più esperti di lui. Orsolini, probabilmente il miglior esterno offensivo dell'ultimo campionato di Serie A, è subentrato a circa 20 minuti dal termine, a partita ormai scappata. Inserirlo prima poteva forse essere utile, vista la sterilità offensiva azzurra. Senza dimenticare la non convocazione di Zaccagni, o di Chiesa, il quale però ha giocato veramente poco nel Liverpool. Insomma, puntare il dito verso un "gruppo Inter" che difatti non è esistito, sembra voler per forza di cose colpevolizzare la squadra nerazzurra, anche quando colpe non ne ha. Anche quando sono soltanto 2 i nerazzurri scesi in campo dal primo minuto. Una squadra che non tira in porta contro la Norvegia, può mai essere affossata da un difensore centrale ed un centrocampista centrale?
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Articolo a cura di: Kevin Martorano.