INTER THURAM - Nel corso del Media Day per la finale di Champions League contro il PSG, in conferenza stampa ha parlato Marcus Thuram. Queste le dichiarazioni dell'attaccante dell'Inter.
"Una partita speciale perché è una finale di Champions League e per me forse anche di più perché gioco contro la squadra in cui sono cresciuto. Sarà una bella partita, speriamo di vincerla".
Sulla rabbia dopo Como: "Dopo Como più che arrabbiato ero triste, perché so che abbiamo perso uno scudetto che potevamo vincere. Ma tutto questo è dietro, iniziamo una settimana per una partita molto importante".
Sul rapporto con Lautaro Martinez: "Giocare accanto a lui rende tutto molto facile. Lui è il nostro capitano, il nostro leader. Un privilegio condividere il campo con lui, ci piace giocare insieme".
Sul rendimento in calo da gennaio: "No, il mio rendimento non è stato buono come nella prima parte di stagione. Però la cosa importante è che l'Inter vinca e ora è in finale di Champions League. Abbiamo 90 minuti o forse più per vincere un grande trofeo".
Le emozioni rispetto al Mondiale: "Il mondiale va veloce, capisci velocemente se vai in finale. Con l'Inter è stato un percorso più lungo e più duro, c'è andata e ritorno. Ora manca un ultimo step da fare alla grande".
Dimenticare il campionato o usarlo come benzina: "Penso che devi fare un mix di entrambe le cose, che però non ti pesi. Non dovremo pensare alla partita con la Lazio, dovremo cercare di avere leggerezza".
Il ruolo di Arnautovic: "Il suo ruolo è molto chiaro, ci aiuta. Quando un giocatore è giù lo aiuta, ci ha dato una mano in campo. Per me personalmente è come un grande fratello. Ha già giocato all'Inter, ha vinto il triplete. È una figura importante".
Come sta mentalmente l'Inter e sul PSG: "Lo scudetto è passato, facciamo i complimenti al Napoli. Pensiamo solo alla finale di sabato, per me non è una sorpresa: li conosco, è un grande club con grandi giocatori e una filosofia molto chiara".
Se ha chiesto consigli agli italiani per battere Donnarumma: "No, ma forse lo farò. È un portiere incredibile, è uno dei migliori portieri al mondo: ha iniziato giovanissimo al Milan e sta continuando ad altissimo livello".
Se i compagni gli hanno parlato di rivincita dopo Istanbul: "Non penso sia una rivincita. È una nuova sfida, due anni dopo: dovremo giocarla come una finale, senza troppe pressioni e senza pensare a due anni fa".