La storia europea dell’Inter è costellata da tanti match memorabili, alcuni dei quali conservano un posto speciale nel cuore dei tifosi. Tra questi, vi sono certamente le vittorie in grado di smentire i pronostici della vigilia, anche al cospetto di avversari particolarmente blasonati, così come le grandi rimonte, che hanno permesso ai nerazzurri di sovvertire risultati sfavorevoli nel primo turno di un doppio confronto.
Molte di queste appartengono al passato, più o meno recente; complice, forse, la recente evoluzione del gioco del calcio e il maggior divario economico tra i top team e le altre squadre hanno reso più sporadici gli exploit in campo internazionale. Inoltre, le analisi e pronostici basati sui big data consentono ai tecnici, ma anche alle agenzie di scommesse, di ‘leggere’ con maggior precisione i singoli eventi. Per quanto riguarda, in particolare, le elaborazioni dei bookmaker, portali specializzati come NetBet, ad esempio, mettono a disposizione degli utenti dati, statistiche e approfondimenti, non solo sul calcio ma anche su sport meno seguiti (basta consultare la sezione quote baseball NetBet per farsi un’idea in merito).
La realtà del campo, però, resta in grado di sfuggire alle interpretazioni e ai pronostici, riservando grandi sorprese e scrivendo pagine di storia memorabili: nel nostro approfondimento ripercorriamo alcune delle gare più emozionanti disputate dall’Inter in Europa.
Una delle prime notti europee a forti tinte nerazzurre non può che essere firmata dalla Grande Inter di Helenio Herrera; il 12 maggio del 1965 è in programma a San Siro la semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni contro il Liverpool di Billy Shankly. All’andata, gli inglesi si sono imposti per 3-1: serve una grande impresa per approdare in finale. Una velenosa punizione mancina di Mario Corso apre le marcature dopo soli 8 minuti; dopo circa un minuto, Peirò sigla d’astuzia il 2-0, rubando palla a Lawrence, il portiere degli ospiti, intento ad effettuare un rinvio. Il suggello finale è a firma di Giacinto Facchetti, che con un inserimento dei suoi insacca - di destro - il definitivo 3-0. L’Inter vincerà poi la coppa, battendo 1-0 il Benfica in finale.
La trionfale cavalcata nerazzurra in Coppa UEFA, poi conclusa con la vittoria in finale sulla Roma, era cominciata il 19 settembre 1990, con un ko per 2-1 in casa del Rapid Vienna. I nerazzurri avevano ribaltato il risultato al ritorno, ma solo ai supplementari (gol decisivo di Klinsmann). Non meno ostico fu il turno seguente, che vide l’Inter impegnata nel doppio confronto con l’Aston Villa; il 24 ottobre, nella gara d’andata i nerazzurri escono battuti per 2-0 (reti di Platt e Nielsen). Due settimane dopo, l’Inter centra un’epica rimonta, rifilando un netto 3-0 alla compagine inglese; vanno in gol prima Klinsmann e poi, nella ripresa, Berti e Bianchi.
Altra rimonta beneaugurale, ancora in Coppa UEFA; nell’edizione 1997/98, culminata nella finale di Parigi contro la Lazio, l’Inter inciampa subito in casa contro il Lione (1-2) nell’andata del primo turno. Al ritorno, però, la squadra allenata da Gigi Simoni espugna lo Stade de Gerland vincendo per 3-1: la doppietta di Moriero e il gol Cauet vanificano la rete di Bak che avrebbe portato la sfida ai supplementari. Anche per il passaggio del turno successivo servirà una rimonta, stavolta a San Siro, contro i francesi dello Strasburgo; il 3-0 del 9 dicembre 1997 ribalta lo 0-2 patito in Francia e permette all’Inter di qualificarsi per i quarti di finale.
In occasione della prima giornata della fase a gironi della Champions League 20023/04, l’Inter allenata da Cuper (inserita nel Gruppo B) esordisce in casa dell’Arsenal. I nerazzurri chiudono il primo tempo in vantaggio per 3-0, grazie alle reti di Cruz, Van der Meyde e Martins. Nel mezzo, Henry si fa parare un calcio di rigore da Toldo; grazie a quel successo, che però non bastò a passare il girone (completato da Dinamo Kiev e Lokomotiv Mosca), l’Inter divenne la prima squadra italiana a vincere in casa dell’Arsenal.
Passato alla storia (anche) come uno scontro titanico tra due tecnici diametralmente opposti, la semifinale di Champions League del 2010 tra Inter e Barcellona apre ai nerazzurri la strada verso il trionfo del Bernabeu contro il Bayern Monaco. All’andata, gli uomini guidati da José Mourinho si impongono per 3-1 in rimonta; al ritorno, costretti in inferiorità numerica per l’espulsione di Thiago Motta al 28’ del primo tempo, resistono stoicamente. L’1-0 di Piqué a pochi minuti dal termine non basta ai catalani per completare la rimonta; sovvertendo i pronostici della vigilia (e il doppio precedente nel girone eliminatorio), l’Inter vola in finale, nella quale conquista la sua terza Champions League.